Quantum e il suo bon ton

Quantum finalmente! Da anni sento nominare questo gioco, senza aver mai avuto la possibilità di giocarci. Cosa strana in effetti per un amante dei giochi da tavolo con i dadi, ma per fortuna ho finalmente colmato questa lacuna.


Quantum, gioco di Eric Zimmerman per 2-4 giocatori, dalla durata di 60 minuti, forse qualcosina in più se al tavolo ci sono pensatori. In Italia oramai introvabile, edito da Asmodee/Asterion Press.
Gioco a tema spaziale con forte componente aleatoria, ma ben realizzato sia dal punto di vista delle meccaniche, che qualitativo. A detta di molti un gioco dall'ottima scalabilità, io l'ho provato solo una volta in quattro giocatori, quindi mi fido con riserva.

Cercherò di essere breve per fare un quadro generale del gioco, ovviamente per approfondire rimando alla lettura del regolamento. Farò riferimento ad una partita a 4 giocatori, in altre configurazioni qualcosa potrebbe differire.

Ogni dado un'astronave



In fase di setup sul tavolo verranno piazzate delle tessere in base al numero di giocatori, che rappresentano quadranti di universo con dei pianeti da colonizzare. Esistono svariate combinazioni da poter configurare, ognuna con diversi gradi di difficoltà.
Verranno scoperte tre carte per tipologia, istantanee e permanenti, da cui i giocatori potranno attingere nel corso del gioco.
In una partita a quattro giocatori ad ognuno verrà assegnata una plancia, 6 cubetti e 7 dadi, due di questi verranno piazzati, con valore 1, sulle caselle corrispondenti "dominio" e "ricerca".
Mentre due dadi saranno lasciati da parte, momentaneamente, i tre rimanenti verranno lanciati e posizionati sul pianeta di partenza dove andrà posizionato anche un cubetto. Questo significherà che quel pianeta è stato colonizzato.
Lo scopo finale sarà quello di colonizzare tanti pianeti quanto il numero di cubetti a disposizione.
Il primo che ci riuscirà sarà il vincitore.
Il numero di azioni a disposizione sarà soltanto di tre, a cui si potranno aggiungere azioni speciali gratuite e altre eventualmente derivanti dalle carte. La colonizzazione, ovvero piazzare un cubetto, richiederà un dispendio doppio di azioni.
Esempio: muovo un dado in una posizione, prima azione, rispetto le condizioni per colonizzare quindi metto un cubetto, seconda e terza azione, fine turno, salvo eventuali azioni speciali gratuite.
Per colonizzare un pianeta bisognerà fare in modo di trovarsi nel suo sistema solare, nelle quattro posizioni ortogonali rispetto ad esso, con i propri dadi la cui somma sia esattamente uguale al valore richiesto sulla quadrante.



la cosa particolare del gioco è che ogni dado, con il suo valore, corrisponderà a un tipo di astronave. Ogni tipologia di astronave agirà in diversi modi sulla mappa, con abilità perlopiù di movimento e azioni speciali, diverse da nave a nave. Non sto qui ad elencare per filo e per segno, ma si va dal potersi spostare in diagonale sulla mappa, cosa permessa unicamente ad un astronave di valore 5, al poter scambiare di posto un' astronave di valore 3 con un'altra delle proprie, indifferentemente da dove essa si trovi sulla mappa.

Con il sei al sicuro non sei


Altra cosa interessante, il numero del dado corrisponderà al numero di passi che avrà a disposizione per il suo movimento, ma allo stesso tempo minore sarà il suo valore, maggiore sarà la sua forza in combattimento. Infatti, in una battaglia, vincerà chi avrà il valore minore e in caso di parità, chi avrà attaccato. Un po' caotico da spiegare, riassumo: un uno muove solo di uno spazio, ma in un combattimento è fortissimo, mentre un sei muove di sei spazi, ma sarà fortemente soggetto ad attacchi, in quanto debole.




Per vincere un combattimento con un avversario sarà necessario tirare un dado nero e ottenere un valore, che sommato a quello della propria astronave, dovrà essere minore di quello dell'avversario che a sua volta avrà tirato un dado bianco, sommandolo al valore della propria astronave. Gli attacchi saranno frequenti per togliere i nemici dai quadranti e non dargli la possibilità di colonizzare i pianeti, ma potranno avere luogo solo posizionando con un movimento un dado sullo stesso spazio già occupato dall'avversario. In realtà esiste un'eccezione, l'abilità del dado 1 permette di effettuare un attacco gratuito ad un dado adiacente ortogonalmente, quindi senza che ci si debba recare sullo stesso spazio.
Quando un'astronave verrà distrutta, questa finirà nel cimitero sulla plancia del suo proprietario. Nel round successivo potrà essere riportata in gioco su di un pianeta in cui sarà presente un cubetto, ma questo costerà un' azione.
Una volta per turno si potrà ritirare uno dei dadi sulla mappa, ed eventualmente ritirarlo più volte nel caso il risultato fosse lo stesso di partenza, anche questo costerà come un'azione. L'astronave di valore 6 ha l'abilità di poter ritirare il dado gratuitamente, non male se si considera che una nave di valore alto può essere distrutta più facilmente di una di valore basso. Una cosa comoda può essere spostarsi di sei passi e alla fine del turno, per aumentare la difesa, tirare il dado gratuitamente consapevoli che qualsiasi risultato sarà sempre migliore di quello di partenza.

I valori di dominio saranno influenzati dagli esiti delle battaglie, incrementando o diminuendo il valore di 1, sul dado corrispondente. Raggiunto il valore 6 di dominio, si potrà piazzare un cubetto su di un pianeta non ancora colonizzato, riportando il valore del dado ad uno.
Il dado ricerca invece, al costo di un'azione, potrà essere innalzato di uno e una volta raggiunto quota sei, darà diritto a scegliere una carta, permettendo di costruirsi un motore di gioco e una strategia da seguire.

Ho cercato di sintetizzare, tralasciando qualche aspetto, ma almeno così avete un'idea di come giri il gioco.



Cronache dall'universo


Abbiamo deciso di giocare a Quantum nonostante sapessimo della presenza di Donald, solitamente allergico a giochi dove i dadi sono parte integrante nelle meccaniche. Diciamo che la sua presenza, sapevamo, avrebbe dato un valore aggiunto alla serata e per fortuna non ci ha smentiti. 
Appuntamento alle 20:45 a casa di Paolo, orario effettivo di arrivo 21.10...
La spiegazione porta via qualche minuto, ma alla fine riusciamo a partire ad un orario decente.

Inizia Paolo con la sua prima mossa e inspiegabilmente riesce a colonizzare subito un pianeta, sfruttando l'abilità di un'astronave da due e portandosi in una sola azione due dadi nel pianeta con richiesta sette, tramutando gratuitamente un quattro in cinque. Danilo dopo di lui getta le basi per colonizzare a sua volta un pianeta, ma utilizza due azioni per movimentare la proprie navi spaziali, dovrà aspettare.
Donald si sposta a sua volta e incrementa la ricerca. Io decido di andare a rompere le scatole a Danilo, combattendo un suo dado, per impedirgli di chiudere il pianeta nel turno successivo e intanto mi avvicino con gli altri dadi per rubarglielo. Il gelo. Il turno successivo Paolo, che aveva pescato una carta istantanea per aver colonizzato un pianeta, si ritrova con quattro dadi sulla mappa anziché tre, per esito della stessa. Prende il largo spostandosi su di un nuovo quadrante. Danilo decide, giustamente, di riconquistare la precedente posizione, teletrasportando un'astronave di valore uno vicino a me, al posto di quella da tre, utilizzando l'abilità di quest'ultima e attaccandomi. Vince, ma non basta, vuole spazzarmi via, quindi muove con un cinque appena riconfigurato dal cimitero e attacca l'altro dado che avevo in quel quadrante. Vince anche quel combattimento. Al mio secondo turno comprendo perché conviene aspettare e farsi i "fatti" propri, nelle primissime fasi di Quantum. Il gioco avanza più o meno in maniera equilibrata, all'inizio i novellini, io e Donald che non lo abbiamo mai giocato, commettiamo qualche errore di ottimizzazione, stranamente però è quest'ultimo a commetterne uno piuttosto grossolano, ricordando a tutti come si sia guadagnato il soprannome di "Il Grande S.". Fallisce con un errore a mio avviso banale, non sfruttando le abilità dei propri dadi, un attacco cruciale all'espansione di Paolo.
Dovendo correre ai ripari, per impedire a Paolo di chiudere l'ennesimo pianeta, mi immolo con una serie di movimenti e azioni gratuite, per impedirglielo. Ci riesco, ma perdo il filo del mio gioco e di questo se ne avvantaggia anche Danilo, che prima abbassa le velleità di Donald, distruggendo un paio di sue astronavi, poi il turno successivo, sfruttando le abilità delle carte prese durante la partita, riesce a chiudere vincendo meritatamente.



Il bello viene adesso


Finita la partita in un'ora e mezza circa, ci si confronta pacatamente al tavolo. Donald schiuma alla bocca, color peperone e tono di voce che, se lo sentisse Nicola De Gobbis, gli farebbe un applauso e lo inviterebbe in pianta stabile allo stand della Need Games!
Ovviamente a lui non è piaciuto il fattore C***, ma questo lo sapevamo già. Danilo e Paolo hanno giocato una buona partita, l'esperienza conta e fortuna o non fortuna, quando sai adattare il tuo gioco al tiro dei dadi, sei bravo.

Paolo accusa me e Il Grande S. di aver attaccato quasi esclusivamente lui, lasciando la strada spianata a Danilo, ma per quanto effettivamente sia stato spesso bersaglio di attacchi, non sono pienamente d'accordo.

Io nonostante un inizio lento, ho ingranato bene e me la sono cavata in maniera discreta. Solitamente faccio altamente schifo in questi giochi, ma questa volta sono andato meglio.

Danilo è sempre un osso duro, ma da freddo calcolatore qual è, non si lascia coinvolgere emotivamente, aspettando il momento giusto per fartela pagare. Mi servano di lezione le sue parole, quando radendomi al suolo mi dice: " A questo gioco non ci si attacca subito, si aspetta, te la sei cercata str...".

  Il bon ton a tavola di Quantum!






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