Troyes: Cchiú dadi pe' tutti
Di Alessandro Pabis
Volevo aprire questo articolo con la solita battuta che si fa quando si propone di giocare a questo gioco, ma poi ho pensato che anche a voi sarebbe venuta a noia, tanto quanto è venuta a me. Mi morderò la lingua, anzi, le dita, visto che sto scrivendo. Sono emozionato a parlarvi di questo gioco, uno di quei titoli che intavolo sempre volentieri e a cui non riesco mai a dire di no.
Troyes, gioco di Sébastien Dujardin, Xavier Georges, Alain Orban, magistralmente (a mio parere) coadiuvati dalle matite di Alexandre Roche. Gioco del 2010 per 2-4 giocatori dalla durata di 90 minuti circa, edito dalla Pearl Games. Degli stessi autori vi avevo parlato in passato di Tourney, se siete curiosi potete recuperare l'articolo cliccando qui.
Un dado tira l'altro
Troyes è un gioco che da subito colpisce esteticamente per lo stile ricercato utilizzato dell'artista. La scelta di realizzare disegni in chiave medievale e con un tratto piuttosto marcato può non piacere ad alcuni, ma a mio avviso regalano a questo titolo un impatto scenografico ben armonizzato e coerente. Quello che però interessa di più a noi, amanti dei giochi gestionali, alla fin fine non sono immagini e orpelli vari, ma la sostanza.
Cominciamo col dire che gli estimatori dei giochi a informazione perfetta non troveranno pane per i loro denti, qui c'è alea con vagonate di dadi, carte pescate a caso e coperte per metà del gioco. Addirittura all'inizio di ogni round si dovranno tirare dei dadi neri, il cui valore determinerà la forza di fuorilegge balordi, che per essere sconfitti impegneranno pesantemente le risorse dei giocatori (i dadi). Eppure... a mio avviso questo è un gioco strepitoso e vi spiego il perché.
Incentrato su una meccanica di gestione dadi, più precisamente, come dicono quelli bravi, il draft di dadi (la stessa alla base di altri titoli come Pulsar 2849 o Signorie, tanto per fare due nomi di giochi che mi piacciono...), questo gioco ci mette a capo di una ricca famiglia francese in pieno medioevo, all'ombra della cattedrale di Troyes. Destreggiarsi fra le attività della città e creare influenza sarà una sfida, messa a dura prova dalla concorrenza degli altri giocatori e dagli eventi che imperverseranno a ogni round.
La bellezza di questa tipologia di giochi sta nelle dinamiche che si creano, esaltando la capacità di saper adattare la propria strategia a lungo termine, organizzando una tattica in risposta alle situazioni del momento. In questo gioco, nello specifico, ai dadi di cui disponi, al loro valore, il colore, alle abilità delle attività sbloccate e alle situazioni create dalle carte evento. Di variabili da tenere d'occhio ce ne sono diverse, difficilmente quindi si può considerare un gioco adatto ai novizi, ma una volta capito come utilizzare i dadi, il tutto non risulterà poi così ostico. Naturalmente giocarlo bene è un altro paio di maniche. Condividere dadi con gli altri giocatori e rubarseli a proprio vantaggio è un qualcosa che "crea armonia e solidifica amicizie", a suon di vaffa!
Cos'ha di speciale questo gioco?
A inizio partita verranno scelti casualmente gli obiettivi, distribuendo a ogni giocatore una carta personaggio coperta fra le 6 presenti. Sarà essenziale conoscere tutte e sei le carte comprendendone il significato. Ogni carta infatti presenterà una richiesta unica per fare punti a fine partita, che il giocatore dovrà assolvere in segreto.
Quello che differenzia Troyes rispetto a molti altri titoli usciti fino a quel momento, è che i giocatori non faranno punti unicamente rispettando il proprio obiettivo, ma anche per quelli degli avversari. Obiettivi, che ricordo, saranno segreti. Sarà quindi essenziale cogliere i segnali degli altri presenti al tavolo, studiarne le mosse, non cadendo in facili bluff per capire su quali altri obiettivi spingere. L'atmosfera che si crea è così bella da valere da sola la metà del gioco, aggiungendo quel pizzico di componente deduttiva ad arricchire ogni partita.
Quello che differenzia Troyes rispetto a molti altri titoli usciti fino a quel momento, è che i giocatori non faranno punti unicamente rispettando il proprio obiettivo, ma anche per quelli degli avversari. Obiettivi, che ricordo, saranno segreti. Sarà quindi essenziale cogliere i segnali degli altri presenti al tavolo, studiarne le mosse, non cadendo in facili bluff per capire su quali altri obiettivi spingere. L'atmosfera che si crea è così bella da valere da sola la metà del gioco, aggiungendo quel pizzico di componente deduttiva ad arricchire ogni partita.
Rosso, Bianco e Giallo
In fase di setup verranno piazzati i propri meeple a turno, uno in ogni spazio vuoto dei tre edifici disponibili:
- Vescovado (Edificio Bianco)
- Palazzo (Edificio Rosso)
- Municipio (Edificio Giallo)
Gli spazi vuoti rimanenti dovranno essere riempiti con i meeple neutrali grigi.
Per ogni proprio meeple collocato in un edificio, corrisponderà la propria forza lavoro, rappresentata da un dado dello stesso colore. Gli edifici rossi e bianchi avranno un costo, da versare alla banca di uno o due monete, mentre quello giallo sarà generalmente gratuito.
Ogni giocatore tirerà il proprio pool di dadi e dopo aver assolto alla difesa della città, dall'attacco dei briganti, ci si potrà concentrare sulle azioni a disposizione:
- Attivare carte attività della città
- Costruire la cattedrale
- Combattere gli eventi
- Piazzare cittadini negli edifici principali
- Sfruttare l'agricoltura
- Passare
Per una spiegazione dettagliata rimando al regolamento, facilmente recuperabile già tradotto in rete.
L'azione più importante del gioco resta comunque la prima. Ogni giocatore durante il proprio turno potrà utilizzare da 1 a 3 dadi dello stesso colore per poter attivare carte attività della città. I dadi potranno essere presi dal proprio distretto (lo spicchio della piazza centrale in cui saranno stipati i dadi tirati a inizio round), oppure dal distretto di un altro giocatore. La differenza sarà che utilizzando i dadi di un altro giocatore, dovremo pagarli.
La seconda genialata del gioco
Utilizzare i dadi di un altro giocatore sarà permesso, anche in combinazione con i propri, ma il costo per il loro utilizzo aumenterà esponenzialmente in base alla quantità di dadi utilizzati.
Utilizzando un'azione con un dado, se quel dado sarà di un avversario, dovremo pagargli due monete. Se l'azione dovesse impegnare due dadi, ogni dado preso a quell'avversario costerà quattro monete. Infine, con un'azione da tre dadi si pagheranno sei monete per ogni dado preso a quell'avversario.
Se per esempio io decidessi di fare un'azione con tre dadi, sfruttandone uno mio e due di un altro giocatore, dovrei dare dodici monete a quest'ultimo (6+6) prima di poterla eseguire.
Perché dovrei utilizzare più dadi per un'azione? Semplice, perché per attivare azioni delle carte, oppure combattere eventi (che a ogni round si andranno ad aggiungere), saranno richiesti valori multipli di due, tre, quattro o addirittura anche cinque del valore dei dadi che si vorranno usare. Quindi se ad esempio volessi convertire il valore dei miei dadi gialli in monete, sfruttando l'Azione Agricoltura, utilizzando dadi dal punteggio alto otterrei un maggior ritorno economico (somma del valore dei dadi diviso due per difetto). Stessa cosa per le carte attività della città, che offrono azioni di vario tipo, dagli esiti immediati o attivabili in un secondo momento.
Ok, ma non è così facile come l'ho scritto io. Le carte attività, prima di poterle utilizzare, bisognerà averle pagate una volta e averci piazzato sopra un meeple. Così facendo si otterranno anche punti influenza, molto utili nella gestione del gioco, per modificare i risultati dei dadi e per ottenere altri meeple. Come dicevo, le variabili di cui tenere conto durante una partita a Troyes sono molte. Non sarà semplice apprendere fin da subito i rudimenti del gioco, anche per via della simbologia che in qualche occasione risulterà davvero ostica, ma terminata la prima partita si avrà davvero voglia di rigiocarci quanto prima.
Cchiú dadi pe' tutti
Prima ho scritto che il gioco è da due a quattro giocatori, purtroppo non ho mai provato a giocarlo in due quindi non ho idea di come giri, nelle altre configurazioni una meraviglia. Quello che volevo aggiungere però è che in realtà su bgg esiste anche un file con le istruzioni per giocare a Troyes in solitario. L'ho provato durante il lockdown e devo ammettere che non mi è piaciuto per nulla. A mio avviso davvero del tempo buttato che sarebbe stato meglio investire leggendo un libro, giocando con l'Xbox o pulendo la lettiera del gatto. Mi sarei divertito molto di più.
Esiste anche un'espansione, The Ladies of Troyes, che sfrutta le mura raffigurate nel tabellone. Purtroppo non avendola mai provata non ho molto da aggiungere. Sto cercando di disintossicarmi dal comprare espansioni, solo per manie di completismo da scaffale, però in questo caso credo che varrebbe davvero la pena fare un piccolo investimento, anche perché il gioco sembrerebbe diventare più dinamico. Difficile migliorare un gioco del genere, ma mai dire mai.
Immagine presa da bgg |
Per concludere, nel corso 2020 dovrebbe uscire anche Troyes Dice Game, un roll and write strategico, dagli stessi autori e sempre della Pearl Games, per 1-10 giocatori e dalla durata sotto la mezz'ora di gioco. Non so nulla a riguardo e non amando in particolar modo questa tipologia di giochi, recentemente tornata in auge, non è che mi sia interessato più di tanto. Sicuramente se mi dovesse capitare fra le mani una prova la farò volentieri, anche perché lo devo agli autori, grazie ai quali ho passato diverse ore piacevoli a Troyes.
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