Surrealist Dinner Party. Ovvero: Piedini

Di Nicola "Nik" Patti

Restif de la Bretonne amava i piedi. Adorava i piedi delle donne: piedi piccoli, minuscoli, che facevano capolino dalle lunghe gonne delle signore. Nel settecento le signore indossavano solo gonne lunghe. E avevano piccolissimi piedi. Quando la sera Restif de la Bretonne si coricava sognava, e sognava prati verdi, sterminati, sconfinati, percorsi da soffici piedini vezzosi. Come affusolati steli, spuntavano da corolle di tulle, di raso, sfavillanti al sole dell'inconscio. Restif de la Bretonne non poteva fare a meno di sognarli, quei piedi, e di disegnarli, di raccontarli, di adorarli, di elevarli a simbolo terreno di entità universali: la purezza e la sensualità, la passione e la virtù, elementi dicotomici che trovavano la loro sintesi in quelle due appendici di perfezione.

Le meravigliose illustrazioni realizzate da Virginia Mori

Sigismund Schlomo Freud scriveva di sogni. Leggeva e scriveva. Studiava a fondo ciò che si nascondeva negli anfratti più oscuri della psiche. Sondava, esplorava, spingeva la sua curiosità e la sua mente sempre un passo più avanti, alla ricerca della radice del pensiero inconscio, il seme primevo da cui germogliavano voglie, passioni, tabù, morbosità. Non dovevano esserci confini alla sua ricerca, come non vi erano confini nei sogni. Sigismund Schlomo Freud leggeva di sogni su piccoli piedini, minuscoli piedini che correvano su prati verdi, sterminati, sconfinati. E mentre leggeva di questi sogni si chiedeva il perché di questi sogni, di questa ossessione, di tutte le ossessioni, cosa alimentava questo fuoco eterno del desiderio che si annida laggiù, nel buio dell'anima.

Il gioco, pronto per essere gustato

André Breton leggeva. Leggeva di Restif de la Bretonne e di Sigismund Schlomo Freud. Leggeva e si chiedeva come questi due potessero cambiare il Mondo. Tra le pieghe delle gonne del primo e le pieghe della mente del secondo, André Breton cercava un percorso, un passaggio per raggiungere l'altra sponda. Flutti impetuosi avevano portato l'Arte alla deriva, e con essa l'Uomo. Serviva una nuova rotta e André Breton era intenzionato a tracciarla. Guidato dalla luce del faro, tra banchi di nebbia, come in un sogno, André Breton aveva deciso che fosse tempo di un processo maieutico, coraggioso, in cui il poeta, il pittore, lo scultore dovevano pervenire a una nuova nascita. Un onirico parto, dove senso, sentimento, pensiero, realtà divenivano un unicum e sublimavano in arte.

Restif de la Bretonne

Nicola Patti doveva scrivere un articolo su un gioco per la rubrica “Nikstarter” del mercoledì. Nicola Patti aveva una passione smodata per i piedi, sognava tanto e rumorosamente e, soprattutto, sapeva poco o niente del surrealismo. Quando però si imbatté in “Surrealist Dinner Party”, il gioco per due 2-4 persone di Mary Flanagan, Emma Hobday e Max Seidman, edito da Resonym, decise di farsi un giro su Wikipedia. Nicola Patti, quando doveva scrivere, si appoggiava sempre a Wikipedia. Così sapeva da dove partiva, ma non sapeva mai dove andava a finire. Esattamente come in un sogno, dove si passa da un luogo all'altro, dove i volti familiari si fondono e si confondono, dove il tempo passa ma tutto può restare immutato, così Nicola Patti iniziava a scrivere un articolo su un gioco per la rubrica “Nikstarter” e poi finiva a parlare d'altro. Esattamente come in una cena organizzata da surrealisti per surrealisti.

Piedini

La campagna ha già raggiunto e superato il suo obiettivo.

RIFERIMENTI:

Surrealist Dinner Party campagna kickstarter

Commenti

Post più popolari