Cronache della magia del Natale
- non scrivi da almeno un mese sul blog!
- sì scusa, hai ragione, ma sto avendo davvero mille cose da fare...
- tutte scuse, per gli altri scrivi tutti i giorni!
- eh, ma lì è diverso. E poi non scrivo tutti i giorni, i pezzi magari li ho "consegnati" un mese prima.
- se vabbè. Giovedì vieni?
- mi piacerebbe, anche se dovrei finire un pezzo...
- ma tanto poi restano lì un mese hai detto!
- no, non ho... Uhmm, ma sai che c'è? Hai ragione, vediamoci.
Il Natale è vicino, ovunque la gente è in fibrillazione e desiderosa di recuperare gli ultimi regali dopo le ore frenetiche a lavoro. In questo periodo ci si sente più come delle trottole, rimbalzando a destra e a sinistra, cercando di restare in equilibrio sulla punta, mentre tutto il mondo gira. Ok, tecnicamente siamo noi che giriamo, ma se a girare fossero davvero gli altri e noi fossimo fermi? Non sarebbe la stessa cosa?
Giovedì sera io e alcuni amici abbiamo deciso di fermarci dal girare. C'è un posto magico dalle mie parti che si chiama la Corte del Ciliegio, ci abbiamo fatto anche un picnic ludico...
In questo posto Matteo Sassi ha tirato su qualcosa di speciale, lui è bravo ad organizzare cose, molto bravo. Una serata a settimana di gioco libero in una location magnifica, con tavoli, cibo e bevande a prezzi interessanti e la possibilità di partecipare gratuitamente senza alcun impegno. Un posto ampio, riscaldato e aperto a tutti. Il paradiso per tante persone che non hanno un posto dove giocare o faticano a trovare qualcuno con cui farlo.
Io spesso do per scontata questa cosa, ma tanti non giocano perché non hanno nessuno con cui farlo. Ora c'è un posto in più.
Siamo in pochi questa sera. Troppo a ridosso del Natale. Sulla chat di WhatsApp con cui ci si organizza o più semplicemente si scrivono stupidaggini, in molti declinano.
Mangiamo, discutiamo del più e del meno e poi ci dividiamo su due tavoli.
In quattro a giocare a Near and Far, altri quattro a Small Islands.
Questo titolo portato in Italia dalla Playagame edizioni è un gioco di piazzamento tessere, ragione per cui ogni volta che se ne sente parlare, tutti dicono "un po' alla Carcassonne".
Il gioco lo avevo adocchiato a più fiere, ma non lo avevo mai provato, così ho colto la palla al balzo e mi ci sono aggregato.
Bellissimo! Un gioco adatto dagli 8 anni che in mezz'ora si porta a casa. Ad ogni turno peschi delle carte obiettivo e punteggio personali che guideranno il piazzamento delle tessere, per formare delle isole con i requisiti di risorse più congeniali ai propri scopi. I giocatori non sapranno quali saranno gli obiettivi degli altri, ma potranno comunque piazzare tessere scombinandone i piani, variando il delicato equilibrio di risorse sulle isole, necessari per sbloccare i punteggi. Ad un cero punto, quando qualcuno deciderà di sbarcare con la propria tessera nave, azione eseguibile una sola volta a testa a partita, i porti si apriranno e potranno essere piazzate case e riscuotere punti. Ogni giocatore potrà piazzare una casetta su di un'isola, se ne rispetterà i requisiti, così da poter riscuotere i punti. La particolarità è che una volta piazzata una casetta, non si potrà più accedere sulla stessa isola. Bisognerà sfruttarne di nuove che verranno man mano create. Più isole rispetteranno i requisiti, più case potranno essere piazzate guadagnando ulteriori punti.
Meglio piazzare ora, o aspettare una tessera obiettivo più redditizia? Aspetto, ma se poi malauguratamente mi collegano quel pezzo all'isola su cui ho già piazzato, vengo tagliato fuori! Non è un gioco banale, per quando semplice sia, nasconde una cattiveria che pochi altri giochi conoscono. Per me davvero una bella scoperta.
Così, mentre si continua a giocare con altro, entrano due nuovi ragazzi nel locale. Non ho idea di chi siano, ma il loro sguardo perso e intimidito mi mette in allerta. Devo prenderli al volo prima che scappino!
Sto giocando, ma interrompo un attimo e gli vado in contro.
- ciao ragazzi, siete qui per giocare?
- ehmm sì, veramente lui, io non sono una giocatrice...
- benvenuti, guardatevi pure attorno
Torno al tavolo, ok, li lascio un attimo ambientare, ma li tengo d'occhio. Hanno ordinato una birra, bene, non intendono scappare subito.
Gioco la mia carta, sbaglio e regalo un vantaggio a chi mi sta affianco, maledizione. Si guardano attorno, forse iniziano a sentirsi esclusi, io mi ci sentirei.
Ho un'idea.
Similo è il gioco perfetto per l'occasione. Titolo della Horrible Guild appena portato in Italia da Ghenos Games.
Un gioco di deduzione da due a più giocatori che in un mazzo di carte e poche righe di regolamento, nasconde un'idea davvero ottima. Con quell'artwork non può non colpire.
- Ragazzi stiamo finendo una partita, ci vorrà un quarto d'ora, intanto se vi va perché non giocate a questo?
- grazie!
Leggo sincero entusiasmo negli occhi di lei, lui pare più dubbioso, forse è soltanto timido, ma ringrazia.
- il regolamento è semplice, lo trovate qui in queste due carte, se avete problemi chiamatemi.
Mi volto e torno al tavolo, lasciandoli soli a loro stessi. Un rischio, sono evidentemente novizi, ma faccio affidamento sul fatto che sono affiatati e che possono aver bisogno di metabolizzare. Il gioco è semplice e difficilmente potranno avere dubbi. Ogni partita dura dieci minuti massimo e l'alternativa sarebbe stata quella di lasciarli lì ad annoiarsi.
Torno a giocare, altra carta e altro errore, ma porca...
Non penso più ai ragazzi, però li sento ridere. Buon segno. La partita dura più del previsto e quando finisce torno ai due nuovi arrivati!
- Ciao allora, com'è? Vi sta piacendo?
- moltissimo! Ne abbiamo fatte cinque!
- wow, allora alla grande! Volete giocare ad altro? Se volete abbiamo...
- si ma...
Ecco lo sapevo, mi sono illuso!
- ...aspetta che finiamo prima questa partita!
Abbiamo concluso la serata con una mega sfida a Flamme Rouge con espansione Pelaton. Una classicissima in sei giocatori.
I due ragazzi nuovi sono rimasti affascinati, non avevo dubbi, e qualcosa mi dice che a Natale sotto l'albero qualcuno troverà un gioco da tavolo.
Invidio i ragazzi delle varie associazioni, quelli bravi a fare i dimostratori nelle fiere, alle manifestazioni, nei negozi. Ovunque. Loro possono vedere spesso quegli occhi brillare, sentirsi un mattoncino che innalza, anche se di poco, verso la consapevolezza che esiste un altro modo che la gente ignora.
Giocare e fare giocare aiuta a sentirsi vivi.
Buon Natale da Le Cronache Del Gioco, siate vivi!
- sì scusa, hai ragione, ma sto avendo davvero mille cose da fare...
- tutte scuse, per gli altri scrivi tutti i giorni!
- eh, ma lì è diverso. E poi non scrivo tutti i giorni, i pezzi magari li ho "consegnati" un mese prima.
- se vabbè. Giovedì vieni?
- mi piacerebbe, anche se dovrei finire un pezzo...
- ma tanto poi restano lì un mese hai detto!
- no, non ho... Uhmm, ma sai che c'è? Hai ragione, vediamoci.
La magia, anzi no, la maGGia del Natale
Il Natale è vicino, ovunque la gente è in fibrillazione e desiderosa di recuperare gli ultimi regali dopo le ore frenetiche a lavoro. In questo periodo ci si sente più come delle trottole, rimbalzando a destra e a sinistra, cercando di restare in equilibrio sulla punta, mentre tutto il mondo gira. Ok, tecnicamente siamo noi che giriamo, ma se a girare fossero davvero gli altri e noi fossimo fermi? Non sarebbe la stessa cosa?
Giovedì sera io e alcuni amici abbiamo deciso di fermarci dal girare. C'è un posto magico dalle mie parti che si chiama la Corte del Ciliegio, ci abbiamo fatto anche un picnic ludico...
In questo posto Matteo Sassi ha tirato su qualcosa di speciale, lui è bravo ad organizzare cose, molto bravo. Una serata a settimana di gioco libero in una location magnifica, con tavoli, cibo e bevande a prezzi interessanti e la possibilità di partecipare gratuitamente senza alcun impegno. Un posto ampio, riscaldato e aperto a tutti. Il paradiso per tante persone che non hanno un posto dove giocare o faticano a trovare qualcuno con cui farlo.
Io spesso do per scontata questa cosa, ma tanti non giocano perché non hanno nessuno con cui farlo. Ora c'è un posto in più.
Siamo in pochi questa sera. Troppo a ridosso del Natale. Sulla chat di WhatsApp con cui ci si organizza o più semplicemente si scrivono stupidaggini, in molti declinano.
Mangiamo, discutiamo del più e del meno e poi ci dividiamo su due tavoli.
In quattro a giocare a Near and Far, altri quattro a Small Islands.
Small Islands
Questo titolo portato in Italia dalla Playagame edizioni è un gioco di piazzamento tessere, ragione per cui ogni volta che se ne sente parlare, tutti dicono "un po' alla Carcassonne".
Il gioco lo avevo adocchiato a più fiere, ma non lo avevo mai provato, così ho colto la palla al balzo e mi ci sono aggregato.
Bellissimo! Un gioco adatto dagli 8 anni che in mezz'ora si porta a casa. Ad ogni turno peschi delle carte obiettivo e punteggio personali che guideranno il piazzamento delle tessere, per formare delle isole con i requisiti di risorse più congeniali ai propri scopi. I giocatori non sapranno quali saranno gli obiettivi degli altri, ma potranno comunque piazzare tessere scombinandone i piani, variando il delicato equilibrio di risorse sulle isole, necessari per sbloccare i punteggi. Ad un cero punto, quando qualcuno deciderà di sbarcare con la propria tessera nave, azione eseguibile una sola volta a testa a partita, i porti si apriranno e potranno essere piazzate case e riscuotere punti. Ogni giocatore potrà piazzare una casetta su di un'isola, se ne rispetterà i requisiti, così da poter riscuotere i punti. La particolarità è che una volta piazzata una casetta, non si potrà più accedere sulla stessa isola. Bisognerà sfruttarne di nuove che verranno man mano create. Più isole rispetteranno i requisiti, più case potranno essere piazzate guadagnando ulteriori punti.
Meglio piazzare ora, o aspettare una tessera obiettivo più redditizia? Aspetto, ma se poi malauguratamente mi collegano quel pezzo all'isola su cui ho già piazzato, vengo tagliato fuori! Non è un gioco banale, per quando semplice sia, nasconde una cattiveria che pochi altri giochi conoscono. Per me davvero una bella scoperta.
E poi accade
Così, mentre si continua a giocare con altro, entrano due nuovi ragazzi nel locale. Non ho idea di chi siano, ma il loro sguardo perso e intimidito mi mette in allerta. Devo prenderli al volo prima che scappino!
Sto giocando, ma interrompo un attimo e gli vado in contro.
- ciao ragazzi, siete qui per giocare?
- ehmm sì, veramente lui, io non sono una giocatrice...
- benvenuti, guardatevi pure attorno
Torno al tavolo, ok, li lascio un attimo ambientare, ma li tengo d'occhio. Hanno ordinato una birra, bene, non intendono scappare subito.
Gioco la mia carta, sbaglio e regalo un vantaggio a chi mi sta affianco, maledizione. Si guardano attorno, forse iniziano a sentirsi esclusi, io mi ci sentirei.
Ho un'idea.
Similo
Similo è il gioco perfetto per l'occasione. Titolo della Horrible Guild appena portato in Italia da Ghenos Games.
Un gioco di deduzione da due a più giocatori che in un mazzo di carte e poche righe di regolamento, nasconde un'idea davvero ottima. Con quell'artwork non può non colpire.
- Ragazzi stiamo finendo una partita, ci vorrà un quarto d'ora, intanto se vi va perché non giocate a questo?
- grazie!
Leggo sincero entusiasmo negli occhi di lei, lui pare più dubbioso, forse è soltanto timido, ma ringrazia.
- il regolamento è semplice, lo trovate qui in queste due carte, se avete problemi chiamatemi.
Mi volto e torno al tavolo, lasciandoli soli a loro stessi. Un rischio, sono evidentemente novizi, ma faccio affidamento sul fatto che sono affiatati e che possono aver bisogno di metabolizzare. Il gioco è semplice e difficilmente potranno avere dubbi. Ogni partita dura dieci minuti massimo e l'alternativa sarebbe stata quella di lasciarli lì ad annoiarsi.
Torno a giocare, altra carta e altro errore, ma porca...
Non penso più ai ragazzi, però li sento ridere. Buon segno. La partita dura più del previsto e quando finisce torno ai due nuovi arrivati!
- Ciao allora, com'è? Vi sta piacendo?
- moltissimo! Ne abbiamo fatte cinque!
- wow, allora alla grande! Volete giocare ad altro? Se volete abbiamo...
- si ma...
Ecco lo sapevo, mi sono illuso!
- ...aspetta che finiamo prima questa partita!
Centro!
Abbiamo concluso la serata con una mega sfida a Flamme Rouge con espansione Pelaton. Una classicissima in sei giocatori.
I due ragazzi nuovi sono rimasti affascinati, non avevo dubbi, e qualcosa mi dice che a Natale sotto l'albero qualcuno troverà un gioco da tavolo.
Invidio i ragazzi delle varie associazioni, quelli bravi a fare i dimostratori nelle fiere, alle manifestazioni, nei negozi. Ovunque. Loro possono vedere spesso quegli occhi brillare, sentirsi un mattoncino che innalza, anche se di poco, verso la consapevolezza che esiste un altro modo che la gente ignora.
Giocare e fare giocare aiuta a sentirsi vivi.
Buon Natale da Le Cronache Del Gioco, siate vivi!
Ciao a tutti, anche noi frequentiamo la corte del ciliegio i giovedì sera, e quello che hai descritto è proprio quello che si vive. Si gioca insieme a "sconosciuti" che condividono la nostra passione e chi vuole può mangiare qualcosa. Consigliatissimo a chiunque dai 3 ai 99 anni.
RispondiEliminaGrazie, magari un giovedì giochiamo insieme a qualcosa :-)
Eliminaanche se perdere in volata fa rosicare!!!
RispondiEliminaAhhahahahha bella gara però :-)
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