Smart Playing: quando giocare a distanza avvicina


di Nicola Mosca

Dall’alba dei tempi ogni essere umano ha affrontato l’adattamento. Glaciazioni, carestie, guerre, catastrofi, epidemie e non solo. Anche l’introduzione di invenzioni e tecnologie hanno inciso sul nostro adattamento. Il risultato è sempre lo stesso: lo stile di vita dell’essere umano cambia in base al corso degli eventi. Dopo secoli di evoluzione anche una dinamica fortemente impattante come quella che ci sta toccando in questo periodo, ci permette di mantenere uno stile di vita stimolante nonostante l’obbligo di permanenza per la quasi totalità del tempo nelle nostre abitazioni. Basti pensare alle attività lavorative: non vale per tutti, è chiaro, ma per molti la routine lavorativa è rimasta quasi invariata grazie all’uso del telelavoro, o “smart working” come ormai è definito con un termine divenuto di uso comune. Io, ad esempio, sono tra quelli coinvolti in questa pratica. Il giorno prima ero in ufficio, il giorno dopo alla scrivania della mia camera a comunicare con i colleghi tramite Discord e Microsoft Teams, ma ho continuato a fare tutto quello che facevo quotidianamente.

Ma nel tempo libero? Beh, diciamocelo, in quanto tali, noi "nerd" non abbiamo problemi a trascorrere molto tempo in casa. Potremmo dire che sono anni che ci prepariamo inconsciamente ad un periodo come questo. Ma c’è qualcosa che comunque ci viene limitato dalla prigionia: il gioco da tavolo in multigiocatore. Qualcuno come me è fortunato, convive con un altro giocatore (o giocatrice, grazie Claudia). Ma se non fosse così? O se volessimo continuare a giocare anche con i soliti amici che incontravamo al tavolo prima di tutto questo?

Da questo dilemma è iniziato un brainstorming, perché si, qualche amico ha proposto di vedersi online su qualche videogame (ho reinstallato Dota 2 e non mi è dispiaciuto) o su qualche piattaforma come BoardGameArena, ma cercavo altro.

quando ho capito cosa stessi cercando, gli ho dato un nome: Smart Playing

Definiamo due semplici regole:

1) La piattaforma per fruire il gioco deve essere un software per videoconference. Io ho scelto Zoom, che ha innumerevoli punti a favore tra cui la stabilità di connessione, la facilità di condivisione dello schermo e la possibilità di utilizzo di “pennarelli virtuali” sullo schermo di chi presenta con l’unico (minimo) contro: nella versione free c’è necessità di ricreare la stanza ogni 40 minuti (salvo sottoscrizione dell’abbonamento Pro).

2) Il gioco dovrà essere qualcosa di fruibile a tutti senza necessità di acquisti da parte di tutti i partecipanti: basta che uno abbia qualcosa da condividere e gli altri host al limite avranno bisogno di carta e penna o altri materiali di facile reperibilità.


Figura 1- L'interfaccia di Zoom durante una sessione di gioco

Voglio quindi raccontarvi la mia esperienza di Smart Playing con alcuni amici, illustrandovi quali giochi abbiamo trovato fino ad oggi che rispettassero queste regole e che fossero già in nostro possesso.

Kaleidos

Tra le diverse iniziative di editori e case editrici mirate a supportare il gioco in questo periodo, ho particolarmente apprezzato l’iniziativa di Spartaco Albertarelli (che ringrazio dal profondo del mio cuore): tramite social, ha reso disponibile un file pdf (link nei riferimenti a fine articolo) contente in regolamento e alcune illustrazioni di una vecchia versione di Kaleidos. Il gioco è veramente immediato: tutti guardano la stessa immagine per un tempo predefinito e avendo in mente una lettera scelta a caso, bisogna scrivere un elenco di parole che iniziano con quella lettera. Se quella parola è presente su più liste, varrà un punto, altrimenti 3, ma dovrà essere approvata dal gruppo.

Figura 2- Immagine centrale, timer di Windows a lato e Notepad per i punteggi!

Considerazioni: Devo dirvi che sono super entusiasta di questa opzione, perché è super fruibile e super coinvolgente, perché questo gioco crea sempre una certa discussione e ilarità attorno ad alcune parole scritte dai giocatori che risultano davvero assurde e creative. Provare per credere.

Voto: ⭐⭐⭐⭐

Nome in Codice

Avendone una copia in casa, abbiamo provato a giocare a Nome in Codice. Come party game è sempre un affidabile partner nelle classiche serate di gioco. In breve, si creano due team contrapposti, con due capitani, che devono fornire indizi agli altri componenti per far indovinare più rapidamente possibile alcune parole disposte in una griglia 5 x 5.

Figura 3- I pennarelli di Zoom aiutano a contrassegnare le parole sullo schermo

Considerazioni: In questa modalità ha diversi svantaggi. In primis penso sia molto complicato se i due capitani non si trovano nella stessa location e siano loro in possesso del gioco. Per semplicità di gioco, la griglia è meglio fotografarla e condividerla a schermo. Così facendo è molto complesso se si vuole alternare il ruolo di capitano (bisogna condividersi gli schemi che indicano quali parole vanno indovinate), quindi nel nostro caso non li abbiamo alternati per semplicità. Non la migliore opzione, ma può essere un’alternativa.

Voto: ⭐⭐

Chronicles of Crime

Faccio una premessa: ci sono diversi investigativi sul mercato (Sherlock Holmes: Consulente Investigativo e Mythos su tutti) e tra tutti questo non è il mio preferito, ma essendo appassionato del genere e avendone già giocati tanti, questo era uno di quelli nella lista “da giocare”. Come funziona il gioco? In breve c’è un antefatto che ci immerge in un caso sul quale noi dobbiamo indagare raccogliendo testimonianze e indizi fino a che non possiamo considerarlo risolto (vi lascio nei riferimenti il link all’ottima videospiegazione di Miss Meeple nei riferimenti).

Figura 4- La nostra visuale di gioco da remoto

Considerazioni: In questo caso la copia del gioco non era la nostra, ma ci è stato condiviso il materiale via webcam. Tra l’altro abbiamo scelto di giocare l’espansione Welcome to Redview, che prevede l’uso di alcune schede personaggio e alcuni segnalini (di cui abbiamo improvvisato una versione homemade) oltre all’uso di un dado classico a sei facce. Sicuramente questa tipologia di giochi è perfetta per lo smart playing: chi lo possiede narra il caso e gli altri possono collaborare senza nessun requisito particolare. Sicuramente promosso.

Voto: ⭐⭐


Figura 5- Dall'altro lato dello schermo

A questo punto chiedo a voi: Quali altri giochi possono essere idonei allo Smart Playing? 

Un ringraziamento speciale a Anita, Rohit, Christian, Dalila, Tomas, Carolina e Marco per avermi concesso di pubblicare le immagini delle nostre sedute di gioco. Ringrazio in particolare gli ultimi due per avermi fornito le foto "dall'altro lato dello schermo".



Riferimenti:



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