Dig Your Way Out - Evadiamo da queste quattro mura

Di Alessandro Pabis

Quindici anni fa andava in onda la prima puntata di una delle serie televisive più appassionati e imprevedibili di sempre, Prison Break, ambientato nel carcere di massima sicurezza di Fox River. Il protagonista, Michael Scofield, fattosi incarcerare volutamente per poter raggiungere il fratello recluso ingiustamente, organizza una rocambolesca fuga sfruttando tutta la sua intelligenza, attingendo informazioni dalla propria pelle, volutamente tatuata con ogni dettaglio della prigione.
Ok, molti di voi, soprattutto quelli della mia età, si staranno ripetendo "quindici anni fa", cercando di capire come diavolo sia possibile che siano passati così tanti anni!
Non pensateci, andiamo pure avanti...


Dig Your Way Out ricorda quelle stesse atmosfere della serie TV, catapultando i giocatori in un carcere americano, alle prese con lame improvvisate e gang di criminali pronti a farti a brandelli. Anche qui lo scopo è uno solo, fuggire.

Il gioco nasce dalla fantasia di David Simide, grazie a una fortunata campagna kickstarter della Borderline Editions, nella sua versione proposta ai backers conta pochissime variazioni rispetto al prodotto retail portato in Italia da 3 Emme Games. Il sistema di gioco è abbastanza light e sarebbe potuto considerarsi un Family Game, se non fosse che è consigliato a giocatori maggiori di sedici anni.
Beh, inevitabile, qui abbiamo a che fare con gente tatuata che è pronta a farti un... Pestaggio e delle estorsioni per un cucchiaino!



Pale, picconi e cucchiaini, come dicevo, sono gli strumenti pregiati di cui i nostri prigionieri avranno bisogno per fuggire. Scavare nella nostra cella sarà l'unico modo per poter fuggire, ma soltanto un giocatore riuscirà nell'impresa, mentre per tutti gli altri non resterà che l'inasprimento della pena con il carcere a vita. Le serie TV insegnano, non si scherza su queste cose!

Brutti ceffi e ceffe


Il gioco permette di poter scegliere fra personaggi maschili e femminili, offrendo maggiore immedesimazione, per un totale di dodici detenuti tutti sapientemente rappresentati dalle matite di Mihajlo Dimitrievski.
The Mico, nome d'arte dell'artista, è uno dei disegnatori più in vista del panorama ludico. Uno dei punti di forza del progetto, capace di attrarre backers in fase di campagna. Qui lo troviamo in tutta la sua bravura, esasperando nei tratti ogni personaggio, donandogli una forte caratterizzazione, mantenendo intatto il proprio stile.
Il penitenziario di Blackgate è suddiviso in aree riconoscibili, in pieno stile Hollywoodiano, dove i nostri detenuti saranno liberi di muoversi al costo di punti azione. In certe aree sarà possibile eseguire solo determinate azioni, mentre in altre saranno vietate.


Preparazione e regole


Il tabellone double-face permetterà di giocare in modalità normale o a squadre (doppia area del blocco delle celle).
Del gioco a squadre purtroppo non ne parlerò, non essendo riuscito a provare questa modalità, ma da una rapida lettura sembra una variazione interessante che aggiunge sicuramente rigiocabilità.

In una partita standard i punti evasione verranno determinati in base al numero di partecipanti.
Segnalini sigaretta e segnalini pestaggio verranno posti vicini al tabellone, presi da ogni giocatore quando necessario.
I personaggi scelti andranno piazzati nel blocco delle celle. Quello sarà il punto di partenza.
Una volta posizionate le carte arma, piccone, pale e cucchiaio negli appositi spazi e formati i vari mazzetti per le Carte Gang, si potrà mescolare il mazzo ricerca e assegnare tre carte ad ogni giocatore. Il limite delle carte che si potranno avere in mano prima di terminare il turno sarà di dieci.
Ogni giocatore riceverà inoltre una Carta Precedente penale, con un'abilità usa e getta da poter utilizzare al momento più opportuno. Questa abilità potrà essere rafforzata nel caso di appartenenza alla Gang richiesta sulla carta.


Poche regole in carcere


Il gioco si articola in turni, ogni giocatore avrà a disposizione fino a due azioni ed eventualmente potrà svelare una carta precedenti e sfruttare l'abilità fornita dall'appartenenza a una gang.

Le azioni possibili sono di due diverse tipologie: Azioni Base e Azioni Luogo.
Le prime potranno essere svolte in luoghi diversi, le seconde al contrario soltanto in luoghi specifici.

Azioni Base


Ricerca Questa azione permetterà di pescare carte ricerca in quantità pari al valore riportato nel luogo in cui si troverà il personaggio. Questa azione nello specifico non potrà mai essere ripetuta più di una volta per turno.

Movimento tirando il dado il giocatore dovrà spostare il personaggio sull'area con lo stesso valore, scegliendo nel caso vi fosse da scegliere fra due luoghi. Una volta tirato il dado bisognerà obbligatoriamente spostarsi. Al costo di due punti azione ci si potrà muovere in un luogo a scelta, senza dover quindi utilizzare il dado.

Unirsi a una Gang: Per fare parte di una gang dovremo scartare determinati oggetti accessorio richiesti come riportato nel tabellone, pescare la carta in cima corrispondente e guadagnare così un'abilità da poter usare a nostro piacere.

Giocare una carta azione: eseguire quanto descritto da una carta


Creazione combinare alcune carte oggetto fra loro, come riportato nella parte bassa del tabellone, per poter creare degli oggetti. Pale e picconi potranno essere usati per scavare, mentre le lame per difendersi o estorcere oggetti agli avversari. La creazione non potrà mai essere eseguita nelle doccie e nel blocco detentivo, così come sarà impossibile creare oggetti se si avrà un segnalino pestaggio.

Estorsione: quest'azione potrà essere eseguita una volta per turno, ai danni di un avversario, solo quando ci si troverà nello stesso luogo. Il giocatore piazzerà un'arma davanti al malcapitato, chiedendo uno strumento di scavo. Se il giocatore lo consegnerà, non avrà luogo alcuno scontro, altrimenti si darà il via ad una lotta, botta e risposta, giocando le carte armi. Se vincerà l'attaccante guadagnerà l'oggetto richiesto in precedenza, o in mancanza d'esso una carta a caso dalla mano dello sconfitto. Al contrario, se chi sfidato riuscirà a ribattere colpo su colpo, spetterà a lui prendere una carta a caso dalla mano del giocatore avversario. Inoltre, chi perderà lo scontro subirà un pestaggio.

Botte da orbi


Il pestaggio limiterà i giocatori impedendogli determinate azioni. Con un pestaggio subito non si potrà creare strumenti e armi, mentre con due pestaggi all'attivo non si potrà nemmeno scavare nel blocco delle celle.
Oltre i due pestaggi non si subiranno ulteriori limitazioni e non si acquisiranno ulteriori segnalini.


Azioni Luogo


Curarsi: semplicemente al costo di un'azione, trovandosi in infermeria, si eliminerà un pestaggio subito.

Scavare: con questa azione si potrà giocare una carta strumento di scavo davanti alla propria area di gioco. Il primo che raggiungerà il valore di punti tunnel richiesto per la fuga, sarà il vincitore.

Rubare un cucchiaio: in mensa si potrà prendere una carta cucchiaio.

Vendere: scartare carte guadagnando sigarette come riportato in alto sulle stesse.

Comprare: nell'area ricreativa si potranno convertire sigarette in oggetto, come riportato sul tabellone. Una contrattazione per azione.

Alcune aree della prigione avranno delle limitazioni che non permetteranno di eseguire delle azioni.

Michelle, ma belle


Michelle, così come Michel, sono il bot che aggiungono pepe al gioco. Una volta scelto quale dei due usare (sono indifferenti fra loro) i giocatori avranno a disposizione un mazzo di carte ulteriore da dover gestire. Questo mazzo sarà il motore del bot il quale, alla fine del turno di ogni giocatore, potrà essere attivato.



Per attivare il bot basterà tirare il dado per suo conto e spostarlo obbligatoriamente su un luogo con il numero corrispondente.
Se Michel/Michelle entrerà in un luogo in cui saranno presenti uno o più detenuti, si girerà una carta dal suo mazzo, svelandone intenzioni ed eventuale richiesta ai giocatori. Se la carta sarà vuota, tutto andrà bene, se invece vi sarà un oggetto, bisognerà scartarlo, altrimenti lottare a suon di lame. Per ogni lama contrapposta, il bot girerà una nuova carta in risposta. Se la carta girata sarà vuota, il vincitore sarà il detenuto, il quale avrà anche diritto a pescare dal mazzo una carta ricerca. Al contrario, se lo scontro porterà il detenuto a soccombere, oltre a perdere la carta richiesta o (se sprovvisto) una carta a caso dalla propria mano, subirà anche un pestaggio.


I materiali


Dig your way out è un gioco che colpisce per qualità estetica, d'altronde diversamente non poteva essere, grazie alla presenza di uno degli artisti più affermati del panorama ludico. L'immagine però non può essere tutto, se non supportata qualitativamente da una componentistica adeguata. La scelta dei materiali si è rivelata all'altezza dell'aspettativa, con spessore adeguato del cartoncino utilizzato.
Le carte leggermente telate offrono una buona resa estetica, non particolarmente rigide forse, ma non eccessivamente leggerine. Non le abbiamo imbustate e hanno retto diverse partite senza mostrare segni d'usura. Le plance riassuntive con i personaggi sono un di più, dalla seconda partita diventa quasi superfluo tirarle fuori dalla scatola, ma esteticamente sono molto belle e averle è sicuramente una comodità alle prime partite. Come in ogni carcere che si rispetti la moneta con cui fare girare l'economia interna è data da delle sigarette, molto scenografiche e sicuramente d'effetto.


Considerazioni


Quello che meraviglia di questo gioco è quanto possa variare con l'apporto del bot. Non dovrebbero esserci dubbi se introdurlo o meno e in che frangenti utilizzarlo. A mio avviso, senza l'utilizzo di Michel/Michelle in una partita a due/tre giocatori si rischia di annoiarsi. L'interazione, altrimenti troppo bassa, viene stimolata da un continuo rimbalzarsi l'odioso/a detenuto/a. La scelta di muovere il bot può rivelarsi pericolosa, perché spesso l'alea sembra remare contro, facendo sì che la pedina si sposti sulla propria casella. Tante volte conviene non muoverla proprio e tenersela vicino. Come dice il detto, tieniti gli amici vicini, ma i nemici ancora di più! Sono dinamiche di gioco interessanti perché permettono di spezzare la monotonia che potrebbe crearsi in pochi giocatori, mentre invece con l'apporto di questa variante, il gioco acquista imprevedibilità e stimola un'interazione divertente e cattiva.

La tematica non permette a Dig Your Way Out di essere giocato con giocatori troppo giovani, quindi data la semplicità del gioco, questo può essere un po' limitante per i giocatori più esperti. Allo stesso tempo un gioco di questo genere, veloce e semplice nel regolamento, con un bel dado, oggetto tanto caro al casual gamer, può rivelarsi un ottimo gateway, adatto ad avvicinare nuovi giocatori a questo splendido mondo.
Credo sia diventato in breve tempo uno dei giochi preferiti da mia moglie, solitamente restia a giocare.



Nell'insieme ho trovato il gioco davvero ben realizzato e molto simpatico, incidenza fortunosa abbastanza rilevante, ma adeguata al tipo di target a cui è rivolto. La grafica spacca e l'esperienza di gioco è sicuramente divertente e piacevole.

Si ringrazia 3 Emme Games per averci fornito la copia di valutazione.

Commenti

  1. Ciao Alessandro, non preoccuparti pensa che io 15 anni fa avevo l età che hai tu adesso 😱 per cui ti capisco benissimo (anche troppo) 😁.
    Come al solito bella recensione, ti indirizza immediatamente agli aspetti essenziali del gioco e al feeling di chi lo ha provato. Per cambiare genere e staccare dai soliti giochi spaccacervelli non mi dispiacerebbe provarlo appena sarà possibile. Nel frattempo, stiamo al sicuro in casa a giocare. Un abbraccio (virtuale) . Giorgio

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    1. Grazie infinite Giorgio! Il tempo purtroppo passa inesorabile, cerchiamo di viverlo giorno per giorno al nostro meglio, e goderci i bei momenti, magari attorno ad un tavolo con un bel gioco. Questo in particolare, nonostante non appartenga proprio alla mia abituale tipologia di gioco preferita, si è rivelato essere un titolo divertente e piacevole. Finalmente, poi, riesco a giocare a qualcosa con mia moglie, senza che si lamenti troppo 😛

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