Mice and Mystics, la gente è strana...

Ragazzi mi raccomando, teniamo gli occhi aperti! Con l'arrivo nei negozi di Mice and Mystics, nella nuova edizione targata Asmodee Italia, i possessori della vecchia edizione potrebbero essere tentati di fare un "upgrade", comprando l'edizione più aggiornata e rivendendo la vecchia. Ok, non ci crede nessuno, ma potrebbe accadere e questa resta pur sempre un'eventualità, una mossa forse poco sensata, considerando che a livello di componentistica il tutto è rimasto pressoché identico, ma non impossibile. Cambia il regolamento, ora dovrebbe essere più chiaro, null'altro da giustificare una mossa del genere, ma si sa, la gente è strana…
Fino a poche settimane fa era praticamente impossibile trovare copie usate del gioco, fatto salvo per rarissime eccezioni e a prezzi indecenti sia chiaro. Ora invece quasi quasi si può sperare di trovare una buona occasione, a prezzi onesti. Un vero peccato per gli amici speculatori sui mercatini dell'usato di Facebook, quelli che smuovono tonnellate di scatole e riescono a imbastire giri d'affari che neanche gli e-commerce più affermati riescono a eguagliare. A voi tutta la mia simpatia.


L'orgoglio di essere roditori


Una forte ambientazione fiabesca, capace di avvolgere i giocatori e trasportarli alla corte del Re Andon e del giovane Principe Collin, scombussolati dall’arrivo nel regno della perfida Vanestra, regina di Terraoscura… Un nome un programma!
Il prologo racconterà di come Collin e un manipolo di altri fedelissimi, messi alle strette dagli eventi, dovranno prendere una decisione estrema per salvarsi la vita e cercare di ridestare il re, caduto vittima di un potente sortilegio.
Quello che caratterizza il gioco della Plaid Hat Games è sicuramente una trama semplice, ma ben articolata e fortemente ambientata, capace di trascinare i giocatori in una fiaba 2.0, fatta di animali parlanti, maghi e guerrieri, ma a tratti anche cupa, più vicina agli standard del secolo scorso, che non del modello Disneyano a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Sicuramente una trama edulcorata nei contenuti, eppure a tratti forte e diretta, alternando sagacemente momenti di allegria a situazioni di pura tensione, cercando di creare un legame con i giocatori, rendendoli essi stessi protagonisti.
Una storia divisa in 11 capitoli, in un crescendo emozionante, in cui vivremo con passione l'avventura di questi simpatici topini, fino ad affezionarci ad ognuno di loro.
Un'avventura a misura di topo in cui blatte, ragni e millepiedi diventano nemici temibili, e dove ogni piccolo oggetto di uso comune, può diventare un'arma capace di fare la differenza fra la vita e la mo... Ah no, non si muore, si rischia di essere catturati e diventare preda degli eventi, senza poter più interagire con il malcapitato topo fino alla sua liberazione. Stiamo parlando di un gioco dai 7 anni in su - almeno questo riporta la scatola in edizione Raven Distribution - anche se, personalissimo parere, alzerei l’asticella di un paio d’anni. Ovviamente sempre con la supervisione di un adulto.  

Il gioco contiene due diversi manuali, uno è il regolamento di gioco, mentre l'altro, dedicato alla narrazione della storia, è il Tomo dei Racconti, con regole specifiche per ogni scenario e linee guida da seguire per l’andamento dell’avventura. L'intuizione dell'autore sta proprio tutta qui, dare un set di regole semplici in cui destreggiarsi, da poter consultare alla bisogna, per poi concentrarsi interamente sulla storia, creando una campagna divisa in capitoli da affrontare rigorosamente in ordine cronologico, ognuno con piccole, ma determinanti sotto regole, capaci di rafforzare il connubio fra meccaniche e ambientazione.

Qualche problemino però c'è...


Troppo bello, sembra il gioco perfetto, invece qualche problemino c'è...
L'autore del gioco commette forse qualche errorino, concentrando gran parte delle proprie attenzioni sulla storia, e meno sulla parte tecnica, creando un'evidente disparità di attenzione, che porta i giocatori a faticare nella immersività per colpa dei continui rimandi al regolamento. Le regole, per quanto generalmente semplici, in alcuni passaggi sono scritte in maniera poco chiara generando dubbi difficili da consultare, costringendo i giocatori a dover scorrere le pagine avanti e indietro alla ricerca di una soluzione, che qualche volta può snervare al tavolo. Alla ricerca della regoletta perduta. Per risolvere il problema, nella nuova edizione è stato rivisto pesantemente il regolamento, traducendo da capo e riorganizzando il tutto con maggiore attenzione, soffermandosi con esempi e riflessioni sulle parti più critiche.

Mice and Mystics è un cooperativo: una tipologia di gioco perfetta per condividere insieme ai nostri giovani giocatori le prime esperienze di gioco, tuttavia la gestione dei topi, vincolata delle volte al capitolo in corso, implica il dover fare delle scelte di selezione iniziale, escludendo di volta in volta dei topi. Difficile creare empatia, se dopo una sessione esaltante la successiva sei costretto a dover scegliere un altro personaggio.
Il vero problema però, a mio avviso quello peggiore, è che qualche capitolo ha una durata leggermente eccessiva, non in linea col target a cui è proposto il gioco. Non fraintendetemi, sono tempi comunque accettabili per il sottoscritto, ma difficili da sostenere per un bambino.

L'amara scoperta


Questo breve articolo non vuole essere un confronto fra vecchia e nuova edizione, ho soltanto la vecchia e me la tengo stretta, tuttavia ho seguito per curiosità le sorti del nuovo progetto e ho realizzato da poco di aver giocato quasi l'intera campagna - ferma ancora colpevolmente al capitolo otto - viziata da un errore di fondo.

Qualcosa mi dice che non sarò l'unico ad averlo fatto...

Le carte abilità, guadagnate da ogni topo nel corso dell'avventura, sono uno strumento importante che donano un'azione straordinaria una tantum ai topi, capace di dare un boost importante durante le situazioni più estreme. Ebbene, erroneamente quando si parla di poter sfruttare una volta per turno tale abilità, non si intende una per topo, ma bensì un'abilità speciale a turno per tutto il gruppo di topi! Ripenso ad alcuni capitoli, e mi rendo conto di averli superati per il rotto della cuffia solo grazie all'azione combinata di più carte abilità dei vari topi.
Considerate che la carta iniziativa di un nemico può controllare più di un elemento sulla mappa, se utilizziamo l'abilità di un topo per difenderci da un attacco, ad esempio di una blatta, non possiamo poi usare la carta abilità di un altro topo se attaccato da un'altra blatta, perché tecnicamente stiamo parlando dello stesso turno del nemico.
Quanti di voi avranno commesso lo stesso errore?
Nella nuova edizione questo passaggio pare sia stato chiarito e che ora non si corra il rischio di interpretare male la regola. Non che l'errore fosse da imputare alla vecchia traduzione, in quanto il passaggio in questione era scritto in maniera poco chiara anche in inglese, ma la bravura (o cu...) di Asmodee è stata quella di trovare dei chiarimenti dell'autore, in giro per la rete e in canali non ufficiali - poi confermati dallo stesso in fase di lavorazione - per poter redigere un regolamento aggiornato e corretto.



Ne ho approfittato per scambiare due chiacchiere con uno dei traduttori della nuova edizione, avendo conferma di quanto scritto poco sopra e venendo a conoscenza di tantissime altre migliorie a livello di regolamento, rivedute, aggiornate e implementate anche sulle carte. Grazie infinite per la disponibilità!.

Per concludere


Io, come credo la grande maggioranza di quelli che hanno una copia di Mice and Mystics, ci gioco con mio figlio. Un modo per vivere un'avventura padre e figlio, immergendosi in una storia appassionante, vivendo un'esperienza divertente e gratificante. Ecco, forse l'ultimo termine non è poi così scontato, perché la gratificazione c'è il rischio possa non arrivare così spesso. Mi spiego meglio.
Il gioco è parecchio legato alla sorte, all'alea del dado e alla buona sorte delle carte incontro. I pochi coefficienti per instradare il gioco verso un buon esito sono relativamente insufficienti, anche alla luce della mia recente scoperta, per tanto non sempre giocandoci si arriverà a un buon esito. Arriveranno tiri sbagliati e situazioni contrari ad ogni legge della statistica. Quella maledetta ruota del formaggio non farà altro che martellarvi inesorabilmente, costringendo a respownare nemici su nemici.

E quindi ne vale la pena? Ne vale eccome! Questo è un gioco non privo di difetti, in parte migliorati nella nuova versione, ma capace di emozionare i giocatori grazie ad un'ottima trama e una componentistica davvero di qualità.
Sono tentato di fare l'upgrade, d'altronde si sa, la gente è strana...









Commenti

  1. interessante... la regola di una sola abilità per turno l'ho mancata anche io... e non la capisco.
    Se è un'abilità del personaggio... in fondo il personaggio potrà usarla.
    E già così molte missioni sono difficili.
    In ogni caso secondo me il gioco è valido, ma ammetto che con una snellita al regolamento sarebbe molto più divertente.
    Infatti secondo me è più difficile di quanto dovrebbe essere e troppo meccanico in alcuni pezzi, facendo quasi dimenticare la storia, che invece dovrebbe farla da padrona.
    Detto ciò io sono fermo all'ultimo capitolo perchè mia figlia si era un po' rotta... peccato

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    1. Cavolo all'ultimo è proprio un peccato! Su su cercate di finirlo! Cmq condivido quello che dici, che poi è anche quello che ho scritto anch'io nell'articolo!

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  2. ma hai un brodie-leila in versione gigante

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