The Labyrinth. Ovvero: al di là del mare...
Di Nicola "Nik" Patti
Negli anni '50, poco dopo la nascita di mio padre, i miei nonni decisero di emigrare dall'Italia in cerca di fortuna. Partirono dalla Sicilia, per l'esattezza da Naro, provincia di Agrigento. Non avevano molti mezzi, ma avevano in tasca i racconti dei vari cugini, fratelli, nipoti, che prima di loro si erano imbarcati in direzione America. Aveva poco più di tre anni mio padre quando sbarcò a Caracas, in Venezuela. E aveva poco più di diciotto anni quando fu costretto a ripartire verso la terra natia, spinto dal desiderio di mio nonno di ricominciare un'altra volta, visto che al di là del mare conosciuto di fortuna ne avevano trovata ben poca. In tasca, stavolta, oltre ai rimpianti, si erano portati un sacco di cose che qua in Italia erano praticamente sconosciute. Tra queste c'era un view-master.
La copertina di The Labyrinth |
Un oggetto magico, di cui non saprei minimamente spiegarvi il funzionamento, in cui inseriscono questi dischetti all'interno di un visore e ci si lascia immergere in mondi fatti di colori antichi e 3D antidiluviani. Bambino, sulla poltrona di mia nonna, passavo interi pomeriggi a scrutare dentro il visore, tra racconti biblici e paesaggi misteriosi. Era un'esperienza unica, che univa il fascino del tridimensionale alla consapevolezza che anche mio padre aveva sognato guardando quelle immagini. Mi sentivo come un esploratore che, armato soltanto del mio fido binocolo dimensionale, riusciva a svelare i più reconditi segreti di universi in miniatura. Bastava un click ed ero ovunque volessi.
Un sacco di roba dentro il baule di The Labyrinth |
E vedere che tra i materiali di The Labyrinth: Puzzle Challenge c'è un visore praticamente identico al view-master della mia infanzia, mi ha fatto trasalire. Perché i furboni di Ellusion Adventure Games hanno capito che si può, anzi, si deve osare se si vuole raccontare qualcosa di nuovo.
Le incisioni “alla Piranesi”. Non ditemi che non sapete di cosa sto parlando... |
Se vi capiterà di andare sulla pagina del Kickstarter vi accorgerete che del gioco ci si capisce poco o nulla, se non che dobbiamo risolvere ben cinquantacinque puzzle per riuscire a svelare il mistero del Labirinto di Porsenna. L'etrusco Porsenna. E per garantirci un'immersione totale, gli sviluppatori hanno aggiunto un visore che ci permetterà di viaggiare in una realtà alternativa, fatta di incisioni alla “Piranesi” e di tanta altra roba che, intelligentemente, ci fanno soltanto intuire. Scatole chiuse, mappe, indizi da rintracciare online e offline. Più di un investigativo, più di un cooperativo, più di una escape room: The Labyrinth è un enigma già nel momento in cui cerchi di definirlo.
Il view-master |
Ok. Il costo è alto. Ma sinceramente, che prezzo ha un viaggio al di là del mare conosciuto?
Mancano poco più di 24 ore. Non indugiate!
RIFERIMENTI:
The Labyrinth: Puzzle Challenge Campagna Kickstarter
Tutte le immagini sono prese direttamente dalla pagina kickstarter
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