Petrichor. Ovvero: Papa Wojtyla

Di Nicola "Nik" Patti

Sono stato un Papa Boy.

Ecco, l'ho detto. E rincaro. Ho partecipato al Giubileo della Gioventù a Roma nel 2000. Ero tra i due milioni di ragazzi di tutto il Mondo nel mezzo a Tor Vergata, a cantare con Papa Wojtyla sotto il sole e sotto la pioggia. 
E insisto. Ho fatto il chierichetto per sette-otto anni, con il ruolo di “candeliere” perché dovevo fare poche cose e non disturbavo la cerimonia: stavo fermo e tenevo in mano il cero. Ora lo sapete. Non potevo più tenere questo segreto, non con voi, miei cari lettori. Spero apprezzerete la sincerità, la trasparenza, la voglia di condivisione.

La copertina del gioco originale

In quei lunghi anni, a cavallo tra la fanciullezza e l'adolescenza piena, ho vissuto tante esperienze e ho conosciuto un sacco di gente. Tra cui Don Mario. Mario è un prete, ma è anche un musicista. L'ho conosciuto con la chitarra in mano, e oggi, nella sua parrocchia, ha fondato uno studio di registrazione dove accompagna i ragazzi lungo il cammino di scoperta della Musica, con la M maiuscola. 

Già più di venti anni fa, Mario scriveva canzoni e incideva dischi. Certo, era influenzato dalla sua vocazione, ispirato, ma attraverso la sua chitarra e la sua voce raccontava le persone, l'Umanità a cui aveva scelto di dedicare la sua vita. Tra le sue canzoni, una delle mie preferite è “La piccola goccia d'acqua”, la poetica allegoria del percorso di crescita, di accettazione e di consapevolezza che ognuno di noi ha fatto nel corso della sua vita. (O almeno lo spero per voi) Pioggia, Sole, Mare, Nuvole, Vento. Il ciclo d'esistenza di questa goccia, trascinata, sballottata, stravolta, portata in alto e poi lasciata cadere giù, persa, ritrovata, abbandonata, amata. Esattamente come ognuno di noi. 
Un'allegoria, ma anche un modo molto emozionante per raccontare il ciclo dell'acqua, la sua importanza per tutta la vita sulla Terra. Un meccanismo imprescindibile per ogni essere vivente, ma allo stesso tempo estremamente delicato.

Siamo nuvole

Questo forse hanno voluto raccontarci gli autori di “Petrichor”. David Chircop, il designer, Daniela (iella) Attard e Sami Laakso, gli artisti dietro all'artwork. E poi Mighty Boards, la casa editrice. 
Uscito nel 2018, si tratta di un gioco di maggioranze e gestione mano, dove siamo portati a interpretare una nuvola, con le sue gocce di pioggia, il vento che ci sposta, il sole che ci ingrassa e il freddo che ci fa ascendere in cielo. Campi da irrigare, stagione dopo stagione, per accumulare più punti dei nostri avversari cumulonembi.

Siamo piccole gocce d'acqua

Un gioco leggiadro ma non leggero, soffice ma duro con i giocatori, accogliente ma che spinge i partecipanti a una serie di azioni take-that tutt'altro che trascurabile. Un bel gioco, che è tornato su Kickstarter con la Collector's Edition e la sua ultima espansione, dedicata alle mucche, al loro concime naturale e all'azoto che producono. Un'occasione unica per recuperare, a un prezzo consono, tutto il materiale legato al marchio “Petrichor”.

Mancano pochi giorni alla fine della campagna. Come al solito, il vostro ex chierichetto preferito vi suggerisce di darci un occhio.

Siamo anche mucche volendo...

Piccolo inciso: il petricore è quell'odore incredibile che sentiamo quando le piccole gocce d'acqua cadono e incontrano il terreno asciutto. So che sapete di cosa sto parlando. 
Anche se non eravate a Tor Vergata...

RIFERIMENTI:

Petrichor Campagna Kickstarter

Commenti

  1. Avrei due domande: Come scala in due? Per la lingua è indipendente tranne il regolamento?

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