Lewis and Clark, un gioco da riscoprire

Questa volta è il turno di un gioco di cui ho sempre sentito parlare, ma mai avevo avuto la fortuna di provare.


Lewis and Clark,  gioco del 2013 ad opera di Cédrick Chaboussit, in Italia grazie ad Asmodee. Un gioco da 1 a 5 esploratori che si affronteranno lungo i percorsi tortuosi della Louisiana, con meccaniche che vanno dalla gestione della propria mano di carte, il piazzamento lavoratori e soprattutto corsa per il raggiungimento del traguardo.

Il gioco in breve


Una volta aperto il tabellone si andranno a posizionare le risorse nelle aree dedicate, tessere espansione dell'accampamento, un indiano sulla plancia e il mazzo di carte.
Sul punto di partenza i meeple  rappresentanti gli esploratori e il loro corrispondente segnalino accampamento.
A ogni giocatore una piccola plancia con tre risorse di partenza già a disposizione: un indiano e sei carte.

Per la nostra partita abbiamo aggiunto in maniera casuale, dei segnalini montagna sul fiume

Una volta scelto il primo giocatore e rivelate le prime cinque carte nel mercato, si potrà iniziare.

I nostri esploratori dovranno risalire il fiume principale della Louisiana, neo acquisto degli Stati Uniti, lungo le terre selvagge e inesplorate dei primi dell'ottocento. Ovviamente il primo che riuscirà a raggiungere il traguardo e ad accamparsi, vincerà la partita.
Fra le sei carte di partenza di ogni giocatore, ce ne sarà una principale associata al nostro esploratore, che una volta attivata e pagata la risorsa adeguata, potrà far procedere il nostro meeple lungo il fiume o la montagna.
Per attivare una carta bisognerà pagare il costo di almeno un indiano, utilizzando o un meeple indiano a disposizione nella nostra plancia, o il dorso di un'altra delle nostre carte.
Si potranno combinare le due cose, ovvero una carta dorso più uno o due meeple indiani, cosi da poter fare la stessa azione fino a un massimo di tre volte.


Questa combinazione permette di eseguire, una volta, l'azione di convertire una canoa in un cavallo

Oltre che giocare carte, si potrà piazzare un meeple indiano sul tabellone come azione principale, ottenendo risorse, oppure per raccogliere tutti gli indiani presenti sul tabellone. Alcune zone sul tabellone sono esclusive, una volta occupato lo spazio non sarà possibile piazzare altri indiani fino a quando qualche giocatore non deciderà di raccoglierli. Oltre all'azione principale si potranno effettuare, prima o dopo la stessa, delle azioni facoltative:
  • Acquistare una carta dalle cinque che avremo rivelato dal mazzo. Il costo in risorse calerà man mano che ogni carta slitterà verso sinistra e ne libererà di nuove.
  • Piazzare il campo base. Quest'azione permetterà di riprendere in mano le carte, precedentemente giocate piazzare il segnalino lungo il fiume nel punto in cui si troverà il nostro meeple esploratore.
C'è un problema però, per ogni carta che non sarà stata giocata e per ogni risorsa o indiano in eccedenza alloggiato nella plancia, si dovrà arretrare l'esploratore di un passo lungo il tragitto appena compiuto.


Altra particolarità del gioco, alcune carte quando giocate permetteranno di raccogliere risorse, pari al numero di simboli presenti sul tavolo sulle carte di chi si troverà seduto a sinistra e a destra. Sono comprese eventuali carte sul dorso, usate per l'attivazione di altre carte. Questo assicurerà spesso un gran numero di risorse, sicuramente più di quelle che si potranno ottenere, tramite il piazzamento di un indiano sulla plancia.

Il primo che giungerà al traguardo e riuscirà a porre il proprio campo base, vincerà la partita.

Piccolo pensiero


Il gioco fila che è una meraviglia, la combinazione di tante meccaniche avrebbe potuto far temere il peggio, invece penso che siano tutte bene amalgamate fra loro.
Trovo quel pizzico di casualità delle carte mercato un vero punto a favore, aggiunge longevità ad un titolo che altrimenti risulterebbe forse un po' troppo piatto. Gusto personale, ma apprezzo sempre una minima percentuale di alea.

La Cronaca del gioco


Non sempre si vince, questo lo so bene, anche fin troppo.
Io e Nilo stiamo aspettando Il Grande S, anche meglio conosciuto come Donald, che ha difficoltà ultimamente a essere puntuale, a causa di turni massacranti a lavoro...
Quindi io e il padrone di casa inganniamo l'attesa con l'ennesima partita a 13 giorni, di cui vi avevo parlato l'ultima volta.

Una volta arrivato Donald, e finiti i brevi convenevoli, partiamo con il gioco.
Giocheremo in tre stasera e considerata l'ora, questo è un lato positivo.
Danilo è il primo giocatore, così ha voluto il caso e la cosa non mi disturba, in quanto durante la spiegazione mi sono perso un paio di concetti.
Ok lo ammetto, questa cosa capita spesso, però sto migliorando sotto questo punto di vista.
Dicevamo, Nilo è il primo giocatore e mentre rispiega la parte che non ho capito, invece di prestare attenzione, mi chiedo se esista una statistica su quante volte si possa essere il primo giocatore tirando a sorte, probabilmente con lui siamo al 75% o giù di lì... Accidenti me lo sono perso ancora!

La partita inizia e Donald sfoggia subito un approccio aggressivo, raccogliendo indiani a destra e a manca, mentre Nilo inizia a fare i primi movimenti lungo il fiume. Io preferisco raccogliere una tessera per upgradare l'alloggiamento degli indiani in eccesso, proseguendo con un'altra in un secondo momento, per alloggiare le risorse extra raccolte.
A lungo andare mi rendo conto di aver preso una buona decisione, aver meno da pensare a come stivare indiani e risorse, mi ha lasciato il tempo di ragionare meglio sulle mie mosse. Nilo continua a stare avanti, ma sia io che Donald lo talloniamo, restando in scia.
In questo gioco non credo serva comprare chissà quante carte, ma a un certo punto riesco ad aggiudicarmi quelle giuste e a crearmi un motore di gioco, che inizia a dare i propri frutti.


Ehi che fai Bari? Sta foto l'avevi già messa prima!

Prima raccolgo cibo, poi lo tramuto in canoe, poi tramuto le canoe in cavalli e con questi viaggio sulle montagne. Con un'altra carta che ho ribattezzato Porcahontas, anche se non si trattava di lei, riesco a replicare qualsiasi mossa sul tabellone, anche se occupata già da un indiano.
Nell'ultima parte del tragitto il mio Clark riesce a fuggire, lasciando indietro i due avversari.

Credo non succedesse dal '97, ma ho vinto la partita e questa potrebbe essere una buona scusa, per tornare ad aggiornare le mie statistiche su Bgg.

Sono convinto che tre giocatori sia il numero giusto per questo gioco, altrimenti in quattro sarebbe diventato troppo prolisso e ci sarebbe stata più confusione. Non oso immaginare in cinque!
E poi, diciamocela tutta, sarebbe stato più difficile portare a casa la vittoria!

Non sempre si vince, ma non è che si può sempre e solo perdere!

Piccola precisazione generale


Oramai chi mi legge da un po' ha imparato a conoscermi e sa che ho un debole per i vecchi giochi.
C'è una regola non scritta, ma che tutti i blogger o youtuber conoscono:

I giochi vecchi non se li ca** nessuno.

Purtroppo è vero, l'ho notato anch'io nel mio piccolo, ma la cosa paradossale è che spesso anche i giochi non vecchi, quelli solo leggermente meno recenti, perdono immediatamente d'appeal.
Ecco perché non si trovano molte recensioni o video tutorial di vecchi giochi, purtroppo.
Posso rassicurare tutti che fra queste pagine, nel bene o nel male, si parlerà sempre di giochi, indipendentemente dall'anno d'uscita o del trend del momento.

Grazie.


P.S. per chi fosse interessato ad approfondire oltre al gioco, la storia di Lewis and Clark e della loro spedizione, consiglio vivamente la lettura di questo articolo estratto dal sito www.farwest.it


Commenti

  1. Purtroppo è un gioco ormai introvabile ma non dispero!
    Solo una domanda:. come gira in due e in solitario?
    Grazie.

    RispondiElimina
  2. Ciao caro, purtroppo non posso parlare per conto mio, in quanto l'ho giocato solamente in una configurazione a tre giocatori, però in questi giorni sto leggendo parecchi commenti riguardo la scalabilità e tutti concordano che sia in solitario che in due, sia un gioco eccezionale. Tutti quelli a cui ho chiesto confermano che oltre i tre giocatori il downtime inizi a farsi pesante.
    Se vuoi approfondire ulteriormente, ti consiglio un giretto sulla Tana Dei Goblin 😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lì l'ho approndito parecchio, volevo un parere anche da te... grazie e continua col tuo blog che è interessantissimo!

      Elimina
    2. Appena mi passa la fissa per Gaia Project, cui devo assolutamente avere la rivincita dopo la figuraccia di ieri sera, prometto di tornare su Lewis and Clark e farci un giro in altra configurazione, magari in solitario 😉
      Grazie per i complimenti, sono così rari e quindi molto apprezzati 😊

      Elimina
    3. Alla fine l'ho trovato e comprato nel mio negozio di fiducia, ultima copia ad un prezzo assurdamente onesto: 45€!
      L'ho giocato finora solo in solitario e devo dire che merita tantissimo...una sfida nel trovare il migliore motore di gioco ogni volta!

      Elimina
  3. Ottimo prezzo, vedendo quello che si trova in giro per l'usato! Io purtroppo non ho più avuto modo di rigiocarci, ma sapere che ti sta piacendo mi rende felice. Prova a giocarlo in almeno tre giocatori, se puoi, poi dimmi che te ne pare!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari