Guilds e la ferocia di Habanero
Ultimamente mi sto dilettando con i giochi d'aste, una meccanica che ho scoperto solo di recente essere nelle mie corde.
Il gioco di cui vi voglio parlare questa settimana è sì un gioco d'aste, davvero molto interessante, ma anche di maggioranze, di piazzamento tessere e programmazione azioni.
Guilds, gioco del 2017 dell'ottimo Christian Giove, da 2-4 giocatori per una durata di 60-90 minuti, edito dalla Giochi Uniti ed inserito nel catalogo Stratelibri.
Ero curioso di provarlo da tempo, ma non ne avevo mai avuto la possibilità, di recente invece sono riuscito ad intavolarlo da degli amici e mi è subito venuta voglia di parlarvene.
In base al numero di giocatori vengono scelti casualmente degli obiettivi i quali, a fine partita, a seconda della tipologia di carte e tessere acquisiti durante il gioco, assegneranno dei punti.
I giocatori ricevono una plancia suddivisa da degli spazi vuoti, dove poter alloggiare delle tessere, ognuna rappresenta una stanza che dovrà essere posta comunicante con altre già presenti. Non ci sarà la possibilità di spostarle in un secondo momento, quindi bisognerà ponderare bene le proprie mosse. Per poter prendere le tessere le si dovranno acquistare con delle monete oro, ma arriviamoci per gradi.
Ogni giocatore dispone inizialmente di una stanza doppia che fornisce, ad ogni inizio turno, una rendita garantita di dieci monete d'argento.
Dopo aver riscosso le monete, si procede alla fase mercato. In una plancia esagonale denominata piazza, suddivisa in spicchi, verranno poste delle carte in base al numero dei giocatori, per esempio sei carte in quattro giocatori. Queste carte saranno oggetto di un'asta da parte dei giocatori.
Le azioni ammesse saranno:
Una o più puntate perché, questa è la cosa interessante di questo gioco, non basterà avere la maggioranza su di una carta, ma sarà obbligatorio, se si decide di rilanciare, avere attiva la maggioranza su almeno due carte prima di passare la mano al giocatore successivo. Può sembrare poca cosa, invece costringe ad una pianificazione delle proprie puntate non usuale, anche perché le monete, momentaneamente impegnate, resteranno sulla plancia e non potranno essere girate su altre carte.
Quando il giro delle puntate tornerà a noi, se avremo la maggioranza su di una carta, potremo raccoglierla e metterla attiva davanti a noi, continuare con altre puntate, oppure passare momentaneamente.
Le carte raccolte forniranno poteri speciali, oltre che rendite in monete nella fase iniziale dei turni successivi.
Una volta che tutte le carte saranno state acquistate, le monete d'argento di chi avrà vinto l'asta, settore per settore, verranno restituite alla banca, mentre le altre torneranno in mano ai legittimi proprietari, ma non per molto.
Successivamente alla fase di acquisto delle carte, c'è la fase di acquisto delle tessere.
Le tessere verranno rivelate turno per turno, alcune da uno slot, altre da due, con il costo variabile riportato su di ogni tessera, in monete d'oro.
Già, le monete d'oro, ma fin'ora abbiamo parlato soltanto di monete d'argento, dove possiamo recuperarle? Semplicemente ogni cinque monete argento potremo, convertendole alla banca, ottenerne una d'oro.
Eventuali monete d'argento avanzate potranno essere usate per bloccare tessere non acquistate dai giocatori, che altrimenti andrebbero scartate e sostituite nel turno successivo. Finita la compravendita delle tessere, si restituiscono tutti gli argenti residui alla banca, per poi procedere ad arredare la propria plancia personale. Il gioco si ripete fino all'ultimo turno, dopo di che si proseguirà al conteggio dei punti e alla verifica delle tessere bonus scelte ad inizio partita.
Per una spiegazione più esauriente consiglio di leggere il manuale, suddiviso in due parti, molto ben scritto e figurato, io ho voluto solo darvi un'idea di gioco.
Non si corre il rischio di annoiarsi, nonostante i turni si susseguano bene o male tutti allo stesso modo, perché gli effetti delle carte attivate regalano una variabilità che ti costringe a ragionare.
Il gioco che si sviluppa sulla plancia, piazzando le tessere arredamento, può ricordare Caverna, ma perde un po' nel confronto, in questo caso non mi entusiasma più di tanto. La mia sensazione è che l'autore abbia cercato, giustamente, di diversificare le parti del gioco che altrimenti sarebbe stato eccessivamente scarno, andando a creare una nuova routine, spendo argento, riprendo argento, tramuto in oro, compro tessere, faccio punti. Mi piace l'idea e sicuramente si amalgama più che bene, ma credo sia la parte meno interessante del gioco. Ovviamente è un mio parere a caldo, probabilmente con l'uscita di obiettivi pertinenti al tipo di tessere da acquistare, questa sensazione sarebbe nulla.
Nell'insieme il gioco mi è piaciuto, soprattutto l'ho trovato ottimamente bilanciato e penso che ci rigiocherei più che volentieri anche adesso.
Antonio lo conosco da quindici anni almeno, giocavamo insieme su extremelot, un GDR online chat by chat, lo stesso dove conobbi mia moglie. Mi vanto sempre di averlo trascinato in questo mondo dei giochi da tavolo, anche se so benissimo che non è vero, lui e sua moglie Federica giocavano già con altri amici, ma mi piace pensare di essere io il loro introducer.
Siamo a pranzo da loro, qualcosa di eccezionale che faccio fatica a descrivere, Antonio propone una "salsina piccantina", Federica declina, mia moglie ovviamente accetta, lei non ha problemi col piccante, io tentenno.
Io - beh se non è piccantissimo -
Antonio - no, allora lascia stare... -
Io - eh no, adesso lo voglio assaggiare. Per te com'è? -
Antonio - per me non dico che è come il collirio negli occhi, ma quasi... -
Mi convinco e lo assaggio con cautela, nonostante sappia con chi sto parlando. Non sta scritto da nessuna parte che, se uno è calabrese, debba per forza essere immune al piccante.
Magari non è davvero forte, penso fra me e me. Ovviamente mi sbaglio, dopo pochi secondi non sento più le labbra, mentre trattengo a stento le lacrime e mi maledico.
Antonio - ti piace? È Habanero, non è forte...-
Inizia a snocciolare dati sulla scala Scoville, di cui non conoscevo l'esistenza e vengo a scoprire che, effettivamente, quello che solitamente mangia lui è di molto superiore come grado di piccantezza.
Dopo aver mangiato pane e bevuto mezza bottiglia di vermentino da solo, torno a riacquistare l'uso della parola e della ragione - buono, ma per me basta così... - mentre la mia carnagione ritorna dal rosso al bianco cadaverico mio solito.
Giochiamo!
Antonio spiega il regolamento e vengo subito catturato dalla sua semplicità, ma ancor di più dalla bellezza delle immagini.
Pronti partenza via e mi ritrovo a lottare con Federica su di una carta che mi fa gola, ma il vero Kraken è Michela che si aggiudica, in poche mani, una marea di carte.
Antonio punta giustamente tutte quelle che fanno gola anche a me, mente Federica pian piano raccoglie tessere e carte dai punti alti.
Riesco a prendere Tesoriere e Trasmutatore che mi avvantaggiano con le monete oro, ma Antonio raccoglie carte animali e nobili, consapevole della loro importanza per la conquista dei punti bonus.
Michela ha finito lo spazio davanti a sé per le carte, ma non riesco a vedere fino all'altro lato del tavolo, mi concentro quindi sugli altri due. Federica ingaggia una lotta con me per una carta che resiste alle maledizioni, ma sto perdendo di vista i veri obiettivi.
Alla conta finale Antonio vince, soffiandomi la vittoria. Michela con una marea di carte in mano, ma parecchi punti negativi arriva terza, ultima Federica, ma sono sicuro sia stata costantemente distratta dai bambini.
Che dire, il gioco è bello, divertente e si presta bene a sfide fra amici affiatati. Ideale dopo i pasti perché ti stimola, ma senza spremerti, regalandoti un'oretta e mezza di divertimento.
Il bello è che dopo pochi giorni mi è passato davanti in offerta e non ho potuto esimermi dall'acquisto. Sto parlando del gioco, non del peperoncino, di quello per un po' ne faccio volentieri a meno!
Il gioco di cui vi voglio parlare questa settimana è sì un gioco d'aste, davvero molto interessante, ma anche di maggioranze, di piazzamento tessere e programmazione azioni.
Guilds, gioco del 2017 dell'ottimo Christian Giove, da 2-4 giocatori per una durata di 60-90 minuti, edito dalla Giochi Uniti ed inserito nel catalogo Stratelibri.
Ero curioso di provarlo da tempo, ma non ne avevo mai avuto la possibilità, di recente invece sono riuscito ad intavolarlo da degli amici e mi è subito venuta voglia di parlarvene.
Rapidamente le basi del gioco
In base al numero di giocatori vengono scelti casualmente degli obiettivi i quali, a fine partita, a seconda della tipologia di carte e tessere acquisiti durante il gioco, assegneranno dei punti.
I giocatori ricevono una plancia suddivisa da degli spazi vuoti, dove poter alloggiare delle tessere, ognuna rappresenta una stanza che dovrà essere posta comunicante con altre già presenti. Non ci sarà la possibilità di spostarle in un secondo momento, quindi bisognerà ponderare bene le proprie mosse. Per poter prendere le tessere le si dovranno acquistare con delle monete oro, ma arriviamoci per gradi.
Ogni giocatore dispone inizialmente di una stanza doppia che fornisce, ad ogni inizio turno, una rendita garantita di dieci monete d'argento.
Dopo aver riscosso le monete, si procede alla fase mercato. In una plancia esagonale denominata piazza, suddivisa in spicchi, verranno poste delle carte in base al numero dei giocatori, per esempio sei carte in quattro giocatori. Queste carte saranno oggetto di un'asta da parte dei giocatori.
Le azioni ammesse saranno:
- Fare una o più puntate per accaparrarsi le carte desiderate
- Ritirare una carta sulla quale si è precedentemente puntato e si ha la maggioranza
- Passare
Una o più puntate perché, questa è la cosa interessante di questo gioco, non basterà avere la maggioranza su di una carta, ma sarà obbligatorio, se si decide di rilanciare, avere attiva la maggioranza su almeno due carte prima di passare la mano al giocatore successivo. Può sembrare poca cosa, invece costringe ad una pianificazione delle proprie puntate non usuale, anche perché le monete, momentaneamente impegnate, resteranno sulla plancia e non potranno essere girate su altre carte.
Quando il giro delle puntate tornerà a noi, se avremo la maggioranza su di una carta, potremo raccoglierla e metterla attiva davanti a noi, continuare con altre puntate, oppure passare momentaneamente.
Le carte raccolte forniranno poteri speciali, oltre che rendite in monete nella fase iniziale dei turni successivi.
Una volta che tutte le carte saranno state acquistate, le monete d'argento di chi avrà vinto l'asta, settore per settore, verranno restituite alla banca, mentre le altre torneranno in mano ai legittimi proprietari, ma non per molto.
Successivamente alla fase di acquisto delle carte, c'è la fase di acquisto delle tessere.
Le tessere verranno rivelate turno per turno, alcune da uno slot, altre da due, con il costo variabile riportato su di ogni tessera, in monete d'oro.
Già, le monete d'oro, ma fin'ora abbiamo parlato soltanto di monete d'argento, dove possiamo recuperarle? Semplicemente ogni cinque monete argento potremo, convertendole alla banca, ottenerne una d'oro.
Eventuali monete d'argento avanzate potranno essere usate per bloccare tessere non acquistate dai giocatori, che altrimenti andrebbero scartate e sostituite nel turno successivo. Finita la compravendita delle tessere, si restituiscono tutti gli argenti residui alla banca, per poi procedere ad arredare la propria plancia personale. Il gioco si ripete fino all'ultimo turno, dopo di che si proseguirà al conteggio dei punti e alla verifica delle tessere bonus scelte ad inizio partita.
Per una spiegazione più esauriente consiglio di leggere il manuale, suddiviso in due parti, molto ben scritto e figurato, io ho voluto solo darvi un'idea di gioco.
Piccola considerazione
Il gioco mi è piaciuto parecchio, ha un bel quid, semplice ed elegante, ma non per questo banale, anzi. Le carte sono tante e tutte molto accattivanti, lasciano spazio a diverse strategie e l'interazione,che in un gioco di questa tipologia è fondamentale, è ben presente, ma non eccessivamente invasiva.Non si corre il rischio di annoiarsi, nonostante i turni si susseguano bene o male tutti allo stesso modo, perché gli effetti delle carte attivate regalano una variabilità che ti costringe a ragionare.
Il gioco che si sviluppa sulla plancia, piazzando le tessere arredamento, può ricordare Caverna, ma perde un po' nel confronto, in questo caso non mi entusiasma più di tanto. La mia sensazione è che l'autore abbia cercato, giustamente, di diversificare le parti del gioco che altrimenti sarebbe stato eccessivamente scarno, andando a creare una nuova routine, spendo argento, riprendo argento, tramuto in oro, compro tessere, faccio punti. Mi piace l'idea e sicuramente si amalgama più che bene, ma credo sia la parte meno interessante del gioco. Ovviamente è un mio parere a caldo, probabilmente con l'uscita di obiettivi pertinenti al tipo di tessere da acquistare, questa sensazione sarebbe nulla.
Nell'insieme il gioco mi è piaciuto, soprattutto l'ho trovato ottimamente bilanciato e penso che ci rigiocherei più che volentieri anche adesso.
Sto giro ho pure la valletta |
La cronaca piccante
Antonio lo conosco da quindici anni almeno, giocavamo insieme su extremelot, un GDR online chat by chat, lo stesso dove conobbi mia moglie. Mi vanto sempre di averlo trascinato in questo mondo dei giochi da tavolo, anche se so benissimo che non è vero, lui e sua moglie Federica giocavano già con altri amici, ma mi piace pensare di essere io il loro introducer.
Siamo a pranzo da loro, qualcosa di eccezionale che faccio fatica a descrivere, Antonio propone una "salsina piccantina", Federica declina, mia moglie ovviamente accetta, lei non ha problemi col piccante, io tentenno.
Io - beh se non è piccantissimo -
Antonio - no, allora lascia stare... -
Io - eh no, adesso lo voglio assaggiare. Per te com'è? -
Antonio - per me non dico che è come il collirio negli occhi, ma quasi... -
Mi convinco e lo assaggio con cautela, nonostante sappia con chi sto parlando. Non sta scritto da nessuna parte che, se uno è calabrese, debba per forza essere immune al piccante.
Magari non è davvero forte, penso fra me e me. Ovviamente mi sbaglio, dopo pochi secondi non sento più le labbra, mentre trattengo a stento le lacrime e mi maledico.
Antonio - ti piace? È Habanero, non è forte...-
Inizia a snocciolare dati sulla scala Scoville, di cui non conoscevo l'esistenza e vengo a scoprire che, effettivamente, quello che solitamente mangia lui è di molto superiore come grado di piccantezza.
Dopo aver mangiato pane e bevuto mezza bottiglia di vermentino da solo, torno a riacquistare l'uso della parola e della ragione - buono, ma per me basta così... - mentre la mia carnagione ritorna dal rosso al bianco cadaverico mio solito.
Giochiamo!
Antonio spiega il regolamento e vengo subito catturato dalla sua semplicità, ma ancor di più dalla bellezza delle immagini.
Pronti partenza via e mi ritrovo a lottare con Federica su di una carta che mi fa gola, ma il vero Kraken è Michela che si aggiudica, in poche mani, una marea di carte.
Antonio punta giustamente tutte quelle che fanno gola anche a me, mente Federica pian piano raccoglie tessere e carte dai punti alti.
Riesco a prendere Tesoriere e Trasmutatore che mi avvantaggiano con le monete oro, ma Antonio raccoglie carte animali e nobili, consapevole della loro importanza per la conquista dei punti bonus.
Michela ha finito lo spazio davanti a sé per le carte, ma non riesco a vedere fino all'altro lato del tavolo, mi concentro quindi sugli altri due. Federica ingaggia una lotta con me per una carta che resiste alle maledizioni, ma sto perdendo di vista i veri obiettivi.
Alla conta finale Antonio vince, soffiandomi la vittoria. Michela con una marea di carte in mano, ma parecchi punti negativi arriva terza, ultima Federica, ma sono sicuro sia stata costantemente distratta dai bambini.
Che dire, il gioco è bello, divertente e si presta bene a sfide fra amici affiatati. Ideale dopo i pasti perché ti stimola, ma senza spremerti, regalandoti un'oretta e mezza di divertimento.
Il bello è che dopo pochi giorni mi è passato davanti in offerta e non ho potuto esimermi dall'acquisto. Sto parlando del gioco, non del peperoncino, di quello per un po' ne faccio volentieri a meno!
In due lo hai provato? Ha senso?
RispondiEliminaContavo di farlo stasera, per quello ho aspettato a risponderti, ma non riuscirò purtroppo. Sicuramente nel weekend avrò l'occasione di testarlo in due e ti saprò dare una risposta al quesito!
EliminaAttenderò la tua prova sul campo o, meglio, sul tavolo 😎
EliminaA dire il vero l'ho avuta ieri, ma non voglio sbilanciarmi ancora. Preferisco riprovarlo un'altra volta. Sabato l'ho anche riprovato in quattro, ma anche lì ho avuto pareri discordanti.
EliminaA breve ti dico, stay tuned ;)