Cronache dal passato: 1969

Questa settimana, dato che proveremo dei giochi di cui sto già scrivendo per altri blog, ne approfitto per una nuova rubrica.

Cronache dal passato


Bello il titolo, vero? No? Dite che è banale? Vabbè non è che posso passare le giornate a inventarmi titoli delle rubriche, se volete consigliarmene di migliori sapete come trovarmi.

Uno degli obiettivi che mi sono prefissato con questo blog è quello di far conoscere giochi, soprattutto quelli che per una ragione o per un'altra sono stati accantonati troppo in fretta, senza magari essere stati nemmeno provati o addirittura bocciati per sentito dire, sulla fiducia. Attenzione far conoscere, non insegnare o ostentare conoscenze, cosa di cui per altro so di essere carente.

Il gioco di cui vi voglio parlare è uno di quelli che ho sempre snobbato, fino a che non ho avuto la fortuna di sbatterci il muso.
Qualche settimana fa vi avevo scritto della mia infruttuosa gita a Volandia, posto magnifico alle porte dell'aeroporto di Malpensa, dove è presente un bellissimo museo del volo. Io che il museo l'ho già visitato tre volte, sono andato con famiglia per sfruttare un pomeriggio di gioco da tavolo organizzato durante una fiera. Senza farla troppo lunga, i pochi tavoli erano apparecchiati con introduttivi adatti al tipo di evento, ma decisamente poco stimolanti per giustificare il prezzo del biglietto a chi, venuto appositamente per giocare, è già avvezzo ai giochi da tavolo. L'unico titolo presente che non fosse troppo semplice è quello di cui ora vi parlerò.


1969


L'autore del gioco, Andrea Crespi, da sempre grande appassionato di spazio e fantascienza, coadiuvato da Silva, Buonfino e Tucci Sorrentino, decide di portarci in quel favoloso decennio in cui l'uomo ha messo per la prima volta piede sulla Luna. Il gioco uscito nel 2012 da una collaborazione fra Cranio Creations e Quintadimensione adotta una meccanica Push your luck in cui la gestione del dado è presente, ma non predominante. La possibilità di contrastare i piani dei tuoi avversari utilizzando  carte coperte, creando diverse situazioni al limite del bluff, frenandone l'ascesa nelle varie missioni, regala attimi di pura bastardaggine e di divertimento assoluto.
Come avrete capito l'interazione c'è, ma non è altissima, nonostante si possa interferire nei piani dei nostri avversari anche con l'aiuto di spie che, una volta ingaggiate, ci daranno un vantaggio a scapito di chi le avremo appioppate.
Insomma gli ingredienti ci sono tutti, ma vediamo di scoprire qualcosa di più.


Come si gioca


Non ho voglia di fare uno spiegone, anche perché il regolamento oltre che essere molto semplice è breve e scritto molto bene.

Il gioco si svolge durante sette anni, culminando nel 1969, i giocatori dovranno trovarsi al termine della partita in vantaggio sul tracciato dei punti e magari, perché no? Riuscendo a portare a termine l'ultima missione, la conquista della Luna. Vestendo i panni di una delle super potenze dell'epoca, all'inizio di ogni anno partendo dal 1963, si prendono i soldi corrispondenti dalla riserva e con il denaro ci si adopera a comprare scienziati, carte e intraprendere missioni. C'è anche la possibilità di convertire tot punti in denaro che, soprattutto all'inizio risulterà scarso, nelle quantità concesse per ogni turno di gioco.
Esistono vari tipi di scienziati, rappresentati da dei cubetti di diverso colore ed ognuno ha un costo diverso, ma anche diverse peculiarità, oltre che un numero di ricercatori che permetteranno di ottenere esiti positivi nelle missioni.
I lavoratori sono limitati e si dividono per rendimento e abilità. Una volta acquistato uno scienziato lo si va a piazzare immediatamente su una delle due plance personali, scegliendo uno dei riquadri a disposizione.

Attenzione, una cosa che sul regolamento non è riportata, in meno di cinque giocatori bisogna eliminare dal gioco dei cubetti bianchi, e lasciarne soltanto otto per il numero dei partecipanti al gioco. Su BGG e sul sito della Tana Dei Goblin, sono presenti le FAQ ufficiali del gioco.

Le due plance rappresentano il razzo e la base di lancio, ulteriormente suddivise in più riquadri, per un totale di dodici spazi corrispondenti alle varie tecnologie. Ogni tecnologia ha tre slot vuoti, dove si ha la possibilità di posizionare fino a due cubetti, che porteranno dei benefici ogni volta che sarà richiesta in una missione.
Attenzione, esclusi gli scienziati base rappresentati dai cubetti bianchi, ogni riquadro non potrà contenere due scienziati dello stesso tipo.
Il terzo slot di ogni tecnologia può essere occupato da un segnalino bonus, che migliora ulteriormente le nostre prestazioni e questo è l'unico modo per ottenere un terzo miglioramento, ma come si fa ad ottenerlo? Grazie alle spie, i cubetti neri che andremo a posizionare nella plancia di un nostro avversario, direttamente su una tecnologia a nostra scelta. Questo occuperà uno slot del malcapitato e regalerà il segnalino bonus a noi, da apporre alla stessa tecnologia corrispondente. Da quel momento, ogni volta che in una nostra missione sarà coinvolta quella determinata tecnologia, il bonus varrà come un ricercatore.

Quando si andrà ad eseguire una missione, dopo averne pagato il costo, si utilizzeranno cinque dadi che in base al loro lancio ne determineranno l'esito, per ogni faccia verde sarà positivo, rosso negativo e blu neutrale. Ovviamente maggiori saranno gli esiti positivi, più in alto saliremo con il nostro segnalino razzo sulla colonna di quella missione, fino a raggiungere il punto massimo. In base al nostro piazzamento in ogni missione guadagneremo punti da aggiornare sul tabellone, dopodiché aggiungeremo una nostra bandierina per ricordarci di aver già eseguito quella missione.


Approfondiamo un attimo


Per riuscire nei nostri intenti, oltre ai dadi, avremo a disposizione le abilità dei nostri ricercatori, che ci offriranno maggiori probabilità di riuscita nelle missioni, grazie alle tecnologie sbloccate. Ad esempio una determinata tecnologia ti permette di cambiare gli esiti dei tuoi dadi, tanti quanto il valore dei tuoi ricercatori, un'altra ti permette di guadagnare tot soldi per ogni esito sbagliato, un'altra ancora ti regala una carta sabotaggio e via così. Per contrastare l'ascesa al raggiungimento di ogni missione, ogni avversario può giocare un numero a scelta di carte sabotaggio coperte e chi sarà sotto attacco risponderà a sua volta con altre carte coperte. Una volta che le carte  verranno rivelate si determinerà se si dovrà spostare il razzo, di quanti passi farlo retrocedere oppure avanzare, in base al coefficiente di sabotaggio per ogni missione, riportato direttamente sul tabellone.
Se la missione avrà esito totale, oltre ai punti si avanzerà anche il segnalino della nostra nazione nella missione finale della corsa all'allunaggio. Questo ci permetterà di partire da una posizione di vantaggio per la corsa alla Luna, veramente ardua da completare e al quale bisogna arrivare preparati, sfruttando tutti i ricercatori a nostra disposizione.
Se saremo i primi ad eseguire una missione, guadagneremo tanti punti quanto quelli raggiunti dal nostro razzo, altrimenti ai punti raggiunti sottrarremo un punto per ogni bandierina già presente in quella specifica missione.
Ogni missione può essere eseguita solo una volta e al termine dei sette anni chi avrà ottenuto più punti sarà il vincitore.



Comparto Grafico

Metto subito in chiaro, non amo l'impatto estetico del tabellone, colpa dalla scelta dei colori forse troppo cupa, ma credo sia un mio problema di gusto e che al contrario molti apprezzeranno. La coerenza col periodo e l'immediatezza nel riconoscere ogni simbolo, rendono bene la tematica del gioco, aiutando i giocatori nell'immedesimarsi, cosa non da poco per un gioco di questo genere. D'altronde i cubi sono cubi, se volete maggiore immedesimazione compratevi un american!
Sui materiali nulla da segnalare, se non forse che le plance personali erano preferibili in cartoncino più spesso, ma questo non ne preclude la fruibilità.

Bene, ma non benissimo


Aumentare la longevità? Ecco come fare!

Ammetto che rileggendo quanto scritto il gioco sembri una bomba, purtroppo non è così. Questo è un bel gioco, ma non possiamo gridare al miracolo, alcune scelte, a mio avviso, hanno inciso sull'esperienza di gioco in maniera non del tutto positiva.
Prima fra tutti la decisione di fare una pesca casuale delle carte, la trovo una scelta sbagliata essendoci già dei dadi all'interno del gioco, la componente aleatoria rischia di diventare eccessiva. Il rischio di una corsa all'uso smodato delle carte è reale, una volta capito che parte del gioco si articola nello stesso a vicenda.
Altro punto a sfavore può essere la scarsa longevità del titolo, nel mio caso meno impattante per via del fatto che difficilmente abusi troppo di un gioco, ma che di norma può essere un deterrente per altri acquirenti più oculati. L'interazione è limitata, cosa che a me non spiace, ma probabilmente da un gioco del genere ci si aspetterebbe un coinvolgimento maggiore.

Ho l'impressione che si sia voluto allargare un po' troppo il target cui rivolgere il gioco, cercando di creare un gestionale introduttivo e quindi andando a perdere qualcosa in termini di sfida.

Sto cercando quello che in gergo tecnico è anche detto, pelo nell'uovo, il gioco è divertente e veloce, appassiona senza spremere troppo i giocatori e si propone sempre volentieri.
A me è piaciuto e lo proporrò sicuramente a più amici, perché credo ne valga la pena.

Se avete l'occasione, viaggiate anche voi sulla Luna, il mondo è bellissimo da quassù.
















Commenti

  1. Molto bene, mi piacerebbe recuperare questo gioco, ma aimè è cosa impossibile

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    1. Molto difficile, anche perché la cranio non lo ha più a catalogo, ma puoi provare a fare un tentativo su www.quintadimensione.it il negozio di Andrea Crespi, autore del gioco. Online non lo da disponibile, ma se provi a chiamare, magari salta fuori qualche fondo di magazzino.

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