I confronti: London vs London
Inauguro questa rubrica ponendo alla vostra attenzione un confronto fra le due versioni che, subito dopo il mio precedente articolo su London, è stato chiesto sui vari gruppi di Facebook.
La prima edizione del 2010
edita dalla Treefrog, fuori produzione, presentava due varianti, una
standard ed una deluxe. Quella deluxe differisce per la qualità dei
materiali, dove troviamo edifici, i tasselli loan e le monete tutti
in legno davvero molto belli. Il retro copertina è autografato
dall'autore e quest'edizione è stata distribuita in un numero
limitato di 1000 copie. L'edizione standard presenta tasselli in
cartoncino per gli edifici e le tipiche e tanto bistrattate monete di
plastica alla Wallace. Ecco, chiamarle monete è un forte sforzo di
fantasia, ma restano comunque un marchio di fabbrica per i giochi del
caro Martin.
Se dobbiamo tenere conto della reperibilità, ovviamente, la nuova edizione è facile vincitrice nel confronto, ma in un mondo dove esistono negozietti sperduti con fondi di magazzino da far invidia a musei e di un mercato dell'usato sempre vivo, non è impossibile trovare anche la prima edizione. A mio avviso la nuova edizione è preferibile se si apprezza una minore interazione fra i giocatori e se si apprezza un maggiore controllo della partita, ma la vecchia resta affascinante per la mappa e per il senso di crescita che si ha guardando Londra tappezzata di edifici, oltre che per una lotta più serrata sulla mappa.
Ci sono domande a cui
l'uomo, fin dai tempi antichi, non riesce a dare una risposta,
domande che accompagnano i nostri passi sin dalla nascita e che ci
portiamo dentro fino l'ultimo respiro.
Da dove veniamo? Perché
siamo in qui? Esiste qualcosa dopo la morte? È meglio London della
Treefrog o quello della Osprey?
Mentre per le prime
domande la scienza e la religione possono aiutarci a trovare
conforto, per l'ultima purtroppo non esiste una verità assoluta. Non
sarò certo io a indicarvi la soluzione, ma consiglio vivamente di
approfondire, invece di fare come tante persone che si schierano
senza cognizione di causa, solo per sentito dire. Certe cose
lasciamole ai Fanboys di Rosenberg col gettonatissimo meglio Agricola
o Caverna, che infuria spesso sui gruppi di Facebook.
London è uno dei
capolavori di Martin Wallace, autore di cui avrete certamente sentito
già parlare, soprattutto per quel gioiello di Brass di cui attendo
con ansia la nuova edizione. Il gioco si può definire un city
building hand management card drafting, come descritto da BGG, in
quanto andremo a costruire la nostra città, mediante l'attivazione
di carte che acquisiremo di volta in volta, scartandone altre in una
plancia comune e di accesso a tutti i giocatori.
Le differenze
La seconda edizione del
2017 edita dalla Osprey, presenta un packaging ergonomico, curato nei
dettagli e dallo stile ricercato. La suddivisione interna degli spazi
permette di riporre le carte in tre scomparti, così che siano divise
per un veloce setup. La cosa che d'impatto colpisce è la presenza di
altre carte dal retro rosso e con i nomi dei quartieri di Londra, ma
ovviamente quello che più sconvolge è la mancanza della mappa,
sostituita una piccola plancia per l'alloggiamento delle carte.
Chi ha rubato la mappa!
La mappa non c'è più, ci sono le carte quartiere che assolvono al suo compito. In pratica invece di andare a posare i nostri tasselli edifici su di una mappa, noi acquisteremo una di queste carte da un pool di tre carte e la piazzeremo nella nostra area di gioco. Ogni volta che andremo ad attivare le nostre carte, anche questa verrà attivata se così descritto in basso. Se decideremo di acquistare un'altra carta quartiere, la andremo a posare sopra la precedente, lasciando visibile solo il simbolo a sinistra, bloccandone di fatto gli eventuali bonus di attivazione. Queste costruzioni non vi sgraveranno di punti povertà.
Se questo vi sconvolge,
sappiate che c'è ancora dell'altro, sì perché mancano anche i
tasselli punteggio. I punti vengono aggiornati direttamente sulla
mini plancia, così che tutti abbiano ben chiaro chi sia al comando
in ogni momento. Altra piccola differenza sono i loan, i prestiti,
che dovranno sempre essere ripagati cinque monete in più, altrimenti
arretrerete di sette punti, ma che a differenza della precedente
versione, saremo liberi di ripagare ogni volta che inizieremo il
turno e non unicamente al termine del gioco. Ogni volta che avremo
dei loan e faremo l'attivazione delle nostre carte, subiremo un punto
di povertà ognuno.
Ma quale scegliere?
Set di tre carte, corrette in un secondo
momento, della nuova edizione
Se dobbiamo tenere conto della reperibilità, ovviamente, la nuova edizione è facile vincitrice nel confronto, ma in un mondo dove esistono negozietti sperduti con fondi di magazzino da far invidia a musei e di un mercato dell'usato sempre vivo, non è impossibile trovare anche la prima edizione. A mio avviso la nuova edizione è preferibile se si apprezza una minore interazione fra i giocatori e se si apprezza un maggiore controllo della partita, ma la vecchia resta affascinante per la mappa e per il senso di crescita che si ha guardando Londra tappezzata di edifici, oltre che per una lotta più serrata sulla mappa.
Volevate una conclusione,
ma io non sono bravo in queste cose, io preferisco concentrarmi nel
mettervi una pulce nell'orecchio. Per le recensioni leggete e
ascoltate pure altri, così vi diranno se un gioco è bello o meno.
Giocate il più possibile
e decidete con la vostra testa!
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