Anteprima Radetzky - Milano 1848

A pochi giorni da Essen, il luogo dove ogni anno, come ben saprete, si tiene la più grande e importante fiera sui giochi in scatola, ho pensato di riproporre qualche anteprima di cui vi avevo già precedentemente parlato.
Questo titolo in particolare è un gioco che mi ha colpito, per la sua semplicità nel comprendere le regole, in netto contrasto con la sua difficoltà nel riuscire a portare a casa la vittoria.

Radetzky - Milano 1848







Radetzky - Milano 1848 è un collaborativo da 2-5 giocatori con uscita prevista ad Essen, dalla durata contenuta e di media complessità, ma che molto probabilmente vedrà la luce anche con variante più light, così da poter allargare il proprio target ed essere fruibile da più tipologie di giocatori.
Gli autori sono Alberto Barbieri, Marco Garavaglia e P.S. Martensen, supportati dall'ottimo illustratore Simone Murgia, per Demoelâ e Post Scriptum.


Il gioco in breve


Il gioco si svolge durante il periodo storico delle cinque giornate di Milano, il nostro compito sarà quello di fermare l'avanzata degli austriaci, impedendo a Radetzky e compagnia bella di stabilire il controllo in almeno cinque aree di Milano.


Come realmente accaduto, a Milano vennero alzate vere e proprie barricate che impedivano il passaggio da determinati accessi, queste zone quindi nel gioco ci saranno precluse inizialmente, se non aggirandole.

Si pescano casualmente delle carte da un mazzo con numeri da uno a quindici e si dispongono di conseguenza sia Radetzky, in questo prototipo rappresentato da un puzzillo rosso, che dei cubetti in diversi quartieri. Questi cubetti rappresentano le forze austriache che dovremo fermare.
Dopo aver deciso da che punto di Milano partire, piazzeremo il nostro meeple, poi ad ogni turno avremo tre azioni a testa.
Ad inizio turno pescheremo tutti quattro carte, su ogni carta avremo dei simboli negli angoli superiori rappresentati da sciabole incrociate, palle di cannone e mappe. Così su due piedi questi simboli potrebbero dirvi poco, ma fra poco ci tornerò e capirete. Sempre sulla carta, in basso sotto le bellissime illustrazioni, altri simboli che sono riportati anche in un'altra plancia da apporre sotto la mappa di gioco. Mongolfiere, barricate, fucili, dame e i Martinitt, gli orfanelli realmente protagonisti durante quei fatidici momenti, cui venne dato il compito di fare da corrieri, consegnando messaggi fra i vari avamposti.
Potremo al costo di un'azione decidere di muoverci, di un passo e non oltre le barricate, lungo la mappa, per raggiungere i nostri obiettivi.

Potremo decidere di combattere contro gli austriaci, se presenti nello stesso nostro luogo, sempre al costo di un'azione. Se ingaggeremo un combattimento, potremo decidere quando fermarci, ma avremo comunque il limite delle carte che avremo in mano, ogni carta uno scontro.

Entriamo più nello specifico




La meccanica di combattimento è un chiaro richiamo al classico gioco carta, forbice, sasso, ma con sciabole, palle di cannone e mappe di cui parlavo poco fa. Dal mazzo degli austriaci si pesca una carta e si cerca di batterla con una delle proprie o perlomeno pareggiarla. Per ogni combattimento vinto si sposterà momentaneamente un cubetto in un angolo della mappa, se si decide di fermarsi quei cubetti verranno definitivamente tolti, così come se si vincessero tutti gli scontri, se invece malauguratamente si dovesse perdere, tutti i cubetti tornerebbero al loro posto.

Ad ogni vittoria, un segnalino avanzerà nella plancia dei miglioramenti, se raggiungeremo il punto massimo, renderemo la zona in cui sarà presente Radetzky passibile di conquista da parte nostra.

Una carta del nemico con una delle bellissime raffigurazioni.


La particolarità del combattimento è che potremo decidere d'ingaggiarlo con l'aiuto di altri giocatori, sempre che siano presenti nello stesso nostro luogo, avvalendoci dunque di più carte e quindi maggiori possibilità.
Altra particolarità, se dovessimo lottare contro Radetzky in persona, lo dovremmo affrontare in maniera leggermente diversa. Lui pescherebbe tre carte e noi dovremmo vincere contro ognuna delle sue carte, impresa non semplice, anzi.

Oltre a spostarci e combattere, potremo utilizzare i simboli in basso delle nostre carte, scartando la carta come azione e di fatto attivando un'abilità.
Si va dallo scavalcare le barricate, al poter spostare un cubetto in un'area vicina, dal poter costringere durante il combattimento gli austriaci a rivelare due carte anziché una, in modo di aver maggior possibilità di vincere, al poter pescare due carte extra da aggiungere alla propria mano.

Come azione ulteriore potremo pimpare queste nostre abilità, scartando tante carte quanto il numero dei giocatori e ponendole sotto la plancia, in uno dei cinque slot. Dovremo scegliere una carta e metterne sotto, tutte con lo stesso simbolo, così che quell'azione venga upgradata e di conseguenza diventare più potente per il resto della partita. Ad esempio la mongolfiera, invece di farti scavalcare una barricata, permetterà di farne scavalcare due di fila.

Una volta che il cubetto marrone avrà raggiunto il punto più a destra, la carta corrispondente al luogo dove si trova Radetzky, verrà spostata da sinistra a destra della plancia. Questo significherà che si potrà accedere in quel quartiere

Ultima azione disponibile è quella di refilare subito le proprie carte, cosa che già avviene di norma al termine del turno, ma che può avere senso in quelle situazioni in cui si ha in previsione di essere di supporto agli altri, trovandosi in una zona pericolosa.

Al termine del turno Radetzky si sposterà pescando una nuova carta, rendendo di fatto non conquistabile anche quel quartiere, dopodiché verranno aggiunti da undici a quindici cubetti, a seconda del numero di giocatori, uno in ogni quartiere dove presente almeno un'armata, poi anche dove Radetzky si sarà appena stabilito ed infine nei quartieri adiacenti, non divisi dalle barricate.
In breve la situazione può diventare pericolosa, anche perché i cubetti avanzati verranno posti nel Castello Sforzesco e non sarà una buona cosa.

Quando i cubetti avversari su di un quartiere, durante la fase di consolidamento austriaco, avranno raggiunto le quattro unità, quel quartiere sarà conquistato dal nemico e vi si apporrà un segnalino con la bandiera dell'Austria. Se il nemico avrà conquistato cinque territori perderemo la partita. Se il Castello Sforzesco raggiungerà un tot di armate, quelle si riverseranno nelle strade di Milano e sanciranno sicuramente la nostra dipartita.

Conclusioni


Adesso spero di non aver fatto errori, ma in linea di massima il gioco è questo e si presenta, ai miei occhi, come un gioco dal meccanismo semplice, ma con una discreta dose di difficoltà. Conoscendo chi è alle spalle del progetto, posso mettere la mano sul fuoco sul bilanciamento del gioco, la scelta di utilizzare una meccanica di combattimento così semplice può essere quella giusta, ma non ho idea di quanto possa attrarre giocatori cosi detti pro.



Io ho fatto pochi turni e ho saggiato la qualità del prodotto, trovandolo un bellissimo collaborativo, facile da giocare, complesso da vincere, poi chiaro che il fattore alea è presente nella pesca delle carte, ma la possibilità di utilizzare le azioni abilità, scongiura di fatto ogni sensazione di frustrazione, dando diverse soluzioni per ovviare ad una cattiva mano.
Una menzione d'onore va sicuramente all'illustratore Simone Murgia, capace col suo tratto di dare la giusta enfasi al gioco, con immagini di fattura davvero pregevole.
Io ci giocherei volentieri anche adesso!

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