Coimbra

Le ultime raccomandazioni che ci ha fatto Roberto sono state "Ragazzi mi raccomando, ricordatevi che il gioco non è ancora nella sua versione finale, quindi prima di..." le altre parole me le sono perse, non stavo prestando attenzione, ero troppo intento a contemplare il tabellone e a ripassarmi le regole.

Ora non so di preciso quando sia successo, penso già il giorno prima durante la demo, ma mi sono innamorato di questo gioco.

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Allo stand della Ghenos, durante il sabato di fuoco della Play, sono tutti in fibrillazione, orde di persone si accalcano per provare Azul, per accaparrarsene una delle poche copie presenti in fiera, ma a noi la cosa non interessa, ci troviamo fra le mani un gioiello raro e grazie alla bravura di Willy, il nostro mentore, stiamo addentrandoci nei meandri portoghesi.

Il gioco è apparentemente semplice, un gestione risorse con piazzamento dadi, alea ridotta all'osso e diverse strategie attuabili per raggiungere la vittoria, grafica moderna con un tabellone dai colori atipici per il genere, che mi ricorda tanto i capolavori di Lacerda.
Spiego a grandi linee come si sviluppa, giusto per far capire di cosa sto parlando.

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Il primo giocatore ad ogni inizio turno tira i dadi, poi uno alla volta tutti scelgono il proprio e lo posizionano su una delle proprie basi ad incastro, fino ad averne presi tre. La scelta dovrà essere ben ponderata in quanto, nella maggior parte dei casi, il valore del dado determinerà anche il costo dell'azione che si vorrà effettuare. Le aree in cui piazzare i dadi sono quattro, in tre di queste vige la regola che chi posiziona il dado di valore più alto ha la precedenza nella scelta delle carte da acquistare, cosi a seguire in ordine decrescente, mentre nella quarta è il contrario, il dado col valore più basso permette di poter scegliere per primo una delle quattro tessere esclusive che danno vantaggi ad ogni turno. Quest'ultima area è l'unica che non ha un costo, mentre per le altre si pagano monete o scudi, aggiornando debitamente la propria plancetta ogni volta, in base al tipo di carta acquistata. Fino a qui tutto bene, ma un'altra cosa di cui bisogna tener traccia è il colore dei dadi che, una volta scelti e giocati, in una fase successiva all'acquisto delle carte danno punti sui tracciati del colore corrispondenti. Ogni tracciato ha una scala di valori che, durante la fase di inizio turno,  determinerà le nostre entrate in base a dove saranno i nostri dischetti.
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Un tracciato incrementa le monete, un altro gli scudi, uno i punti vittoria e l'ultimo gli spostamenti lungo la mappa da far effettuare al nostro meeple. Spostarsi lungo la mappa permette di raggiungere città e sbloccare dei bonus, così come acquistare spazi navigazione, durante l'apposita fase, per sbloccare altri bonus permanenti.


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Ci sarebbe da parlare di coccarde, coroncine e del dado bianco, ma verrà il tempo in cui qualcun'altro più capace di me ve ne parlerà.

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Coimbra è un gioco che non potrà mancare nelle kallax di ogni Germanazzo che si rispetti, io mi sono proposto di comprarlo subito anche in quella versione demo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare!
La partita è stata interrotta dall'arrivo degli autori, Virginio Gigli e Flaminia Brasini, che hanno giustamente monopolizzato la nostra attenzione, decretando la fine per abbandono ad un paio di turni dalla fine. Che peccato!
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Anzi no, perché il giorno dopo ho avuto la fortuna di rigiocarci allo stand di Io Gioco con Sara, una sua amica ed un altro ragazzo in una partita tiratissima di due ore e mezza.

Che gioco ragazzi, non vedo l'ora di tornare a Coimbra!



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