London e il Grande S.

Torniamo alle cronache, anche in trasferta in quel di Marcallo alla fantastica Ludoteca Spazio Gioco, nuova di pacca. Tralascio volutamente il primo gioco della serata, perché ho perso male a Creepy Falls, ma non credo questo interessi a qualcuno.
Veniamo alla seconda serata e cosa di meglio di un buon London di Martin Wallace? Giustamente Donald, fiero possessore del tesserino del fan club, propone questo gioco alle 23.30 ed io, che solitamente lo avrei abbandonato, mi sono lasciato sedurre.
Adoro London, anche se ho un debole per la nuova edizione, ma quando qualcuno propone un gioco così, soltanto un folle declina l'offerta.



-Ok gioco, ma ad una condizione, lo giochiamo in tre, noi due e Filippo e stop, altrimenti finiamo troppo tardi- lui acconsente e con fare rassicurante mi tranquillizza -figurati non c'è problema-

Dopo pochi minuti ci ritroviamo in quattro al tavolo, Donald ha lo sguardo imperturbabile ed io invece meno. Niente contro il buon Mike, il quarto invitato proprio da Donald a sedersi, solo che essendo un gran pensatore, non puoi aspettarti certo di fare una partita lampo.


Il gioco è semplice, partendo ognuno con una dotazione iniziale di 5 monete, 5 cubetti neri e 6 carte, dal primo giocatore in senso orario peschiamo una carta e svolgiamo una della quattro azioni.

Pescare tre carte dal mazzo o eventualmente fra quelle scoperte dagli scarti, acquistare un lotto per posizionare un edificio sulla mappa, pagandolo quanto scritto e raccogliendo le carte indicate e punti a fine partita.
Costruire la nostra città, posizionando le carte che abbiamo in mano davanti a noi e come ultima azione possiamo attivarle per ricevere benefici.




Il primo turno non potrete attivare carte, prima le dovrete schierare davanti a voi, ma come si fa a calare giù la nostra mano? Semplice, per ogni carta di un determinato colore che vuoi schierare, ne devi scartare un'altra fra quelle che hai in mano dello stesso colore. La carta scartata verrà alloggiata negli appositi spazi del tabellone e potrà essere acquisita da chiunque, durante il proprio turno. Più carte riesci a mettere giù, più bonus otterrai nel momento dell'attivazione, ma possono esserci anche dei costi in monete da assolvere per poter calare alcune di esse. Quando deciderai di attivare le tue carte, molte di esse una volta beneficiato il loro bonus, dovranno essere girate e diverranno inutilizzabili. Si riconoscono facilmente dal simbolo riportato in basso a destra.

A fine partita, le carte provviste di punteggi, verranno conteggiate anche se capovolte. Altra "fregatura" è che ogni volta che attivate le vostre carte, acquisite dei malus, punti povertà rappresentati da dei cubetti neri. Questi vengono calcolati contando il numero di stack di carte che si ha posizionato davanti a se, più il numero delle carte che ci sono rimaste in mano, meno il numero di eventuali edifici posizionati sulla mappa. Vi troverete spesso a meditare di coprire carte già piazzate, solo per non dover aumentare il vostro numero di carte a terra e quindi accumulare troppa povertà.
Se i soldi finiscono, cosa molto probabile, si possono richiedere i Loan, ovvero dei prestiti che a fine partita dovranno essere restituiti con gl'interessi, altrimenti si rischia una forte penalizzazione in termini di punti. I punti durante la partita vengono presi tramite le carte e nascosti alla vista degli altri giocatori, questo rende effettivamente difficile capire chi sia al comando fino a quel momento.

I mazzi sono divisi in tre ere, mescolati a parte e sovrapposti in ordine, così che vi sia un senso cronologico della ricostruzione di Londra dal grande incendio fino al ventesimo secolo.
All'interno del mazzo, troviamo undici carte grigie, Paupers, che rappresentano i poveri. Sono carte che non valgono nulla e che sono difficili da sbolognare, pesano durante l'attivazione in quanto sono carte che finché restano in mano valgono un cubetto povertà ognuna. la cosa positiva è che se avete più di 9 carte in mano, dovete scartare quelle in eccesso, quindi un buon momento per togliersi di dosso tutto il vecchiume.

Questa è una spiegazione veloce del gioco, per approfondire cercare altrove.

Veloce ripassatina delle regole da parte di Donald, che da questo momento per comodità chiamerò con l'abbreviazione S. di Strunz.

Pronti via e mi ritrovo con due carte poveri in mano, mentre lo S. cala subito la sua mano, Mike adotta fin da subito una strategia attendeista e acquista lotti sulla mappa. Filippo, che già si presenta a giocare con una giacchetta dell'Inter addosso, decide dopo poche mani di mettere giù otto stack di carte, ricoprendosi d'insulti per entrambe le cose.
Io proseguo la mia lotta contro la sfiga, ma ogni volta che pesco carte per l'acquisizione dei lotti sulla mappa, mi ritrovo con manciate di poveri in mano.
Il tempo è relativo quando giochi a London, approfitto delle pause riflessive al tavolo per bere, andare in bagno, bere caffè e mangiare patatine. Guardo l'orologio è sono le due!
Ormai sono in crisi, ho visto finire fra le mie mani almeno sette carte poveri, non posso nemmeno dare la colpa allo S. perché ho mescolato io i mazzi, ma all'ultimo turno avviene la magia.


Pesco una carta workhouse che letteralmente mi salva da un mezzo disastro, posso scartare ogni carta pauper e per ognuna guadagnare una sterlina e perdere un cubetto povertà. In quel momento ho sei carte in mano e cinque sono poveri, gran bel colpo.

Purtroppo non riesco a ripagare il mio debito, mi mancano tre sterline e quei sette punti in meno fanno sì che quel grandissimo S. vinca la partita. Mi accontento del secondo posto e di chiudere con meno povertà di tutti, soltanto sei cubetti. 
Filippo credo stia contando ancora tutta la povertà accumulata, ma credo il gioco gli sia piaciuto ugualmente.
London è un gioco di rara bellezza, se avete l'edizione nuova cambiano alcune regole, componenti soprattutto, ma questa è un'altra storia...

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