Sleep Tight, un dollaro a playtest!

Di Daniele "Coso" Mariotti

Un gioco che sfrutta kickstarter per il suo vero scopo o una mossa commerciale vincente?


Da pochi giorni su Kickstarter è terminata la campagna di Sleep Tight, un  gioco di carte creato da un team di perfetti sconosciuti e offerto solo in versione Print & Play al costo di 1 dollaro.
Il gioco, per 2-4 giocatori, sarà composto da 96 carte e un regolamento (oltre a dei token che per l’occasione saranno molto probabilmente dei meri circoletti da stampare) ed è stato deciso di proporlo solo in versione PnP perché (cito direttamente la pagina del ks):    

 “This is a sort of a pre-campaign; we would like to polish the rules to their perfection and what better community to do that than the Kickstarter gaming army? Also, Kickstarter is a good way of spreading the word about the game. This is our first game and making waves in the sea of games is hard, but we thought; “Hey, if we show our game to players and they happen to like it then we are all happy.
We want to get in touch with you and hear your experiences in playing “Sleep Tight” to improve the game and shortcomings we could have missed during tons of playtesting we conducted!”

Che tradotto (perdonatemi puristi dell’inglese) suona su per giù così:

 “Questa è una sorta di pre-campagna; vorremmo raffinare le regole per portarle alla perfezione e quale comunità migliore se non l'esercito di giocatori di Kickstarter? Inoltre, Kickstarter è un buon modo per spargere la voce sul gioco. Questo è il nostro primo gioco e creare “onde nel mare dei giochi” è difficile, ma abbiamo pensato; "Ehi, se mostriamo il nostro prodotto ai giocatori e a loro piace, allora siamo tutti felici."
Vogliamo metterci in contatto con te e ascoltare le tue esperienze mentre giochi a "Sleep Tight", per migliorare il gioco e compensare tutte quelle carenze di cui non ci siamo accorti durante le tonnellate di prove che abbiamo condotto!”



Tralasciando il gioco in sé, quello che mi ha stupito e mi ha convinto a finanziare questa iniziativa sta nel fatto che, fino ad ora, da quando frequento Kickstarter, questa è la prima volta che vedo proporre una campagna non per vendere un prodotto, ma per lanciare un’idea per un gioco e vedere se funziona e piace. 
Con questo non voglio dire che negli ultimi anni non ci sono stati giochi che non avessero effettivamente bisogno di kickstarter per essere realizzati, ma ormai siamo abituati a vedere campagne dove il gioco è pressoché pronto (70-80% già rifinito) o addirittura completo (dei pre-order nella sostanza) e il cui costo è più o meno uguale alla versione retail.  
Nel tempo, questo tipo di campagne hanno fatto storcere il naso a molti giocatori ormai convinti che kickstarter abbia perso il suo scopo originario. Molti infatti lo ritengono alla stregua di uno store online, dove sei obbligato a comprare se vuoi ottenere il gioco completo (leggi Stretch goals), e dove sei costretto, tra l’altro, a versare con largo anticipo il denaro. Non mi soffermerò su queste considerazioni e magari ci sarà occasione per approfondire la questione Kickstarter e mercato dei giochi (una querelle che conta una storia “millenaria”). Lo spunto di riflessione che ne nasce è: Una campagna del genere può essere un esempio, più o meno innovativo, dove ritrovare il senso originario di kickstarter?


Se andiamo ad analizzare l’offerta, i creatori della campagna hanno proposto un gioco a loro detta pronto e testato, ma di cui non sono pienamente certi. Quello che vorrebbero è gente che lo provi (e crei poi una community) e  che riporti (e si spera residuali) errori nel gameplay, al fine di farlo conoscere, e  chissà, produrre.
A volerla leggere in altro modo (in modo malevolo), potrebbe sembrare invece che cerchino playtester gratis (anzi al costo di 1 dollaro) che facciano il lavoro sporco al posto loro. Il rischio insito in una ipotesi del genere è che se il gioco fosse effettivamente “rotto” qualsiasi futura campagna andrebbe deserta e il loro nome screditato (perché si sa, il tam-tam nel mondo ludico corre veloce).
Tornando dunque su una visione più accomodante, possiamo ipotizzare che effettivamente il gioco sia valido, sia stato già testato e che questa sia (quasi) una campagna “vera” dove qualcuno con una idea in testa prova a condividerla al grande pubblico per vedere se interessa. Non è un po' questo il senso di Kickstarter? Potremmo spingerci a dire anche che i giocatori in questa maniera non sono visti (passatemela) come dei meri “acquirenti”, ma parte veramente attiva del progetto e della progettazione, provando e condividendo l’esperienza di gioco.  In altri casi ci saremmo potuti trovare davanti invece a una campagna dol costo magari di 20 dollari e con la promessa dei creatori di continuare da soli i playtest.


Forse, come sempre, la verità sta nel mezzo. Forse questa campagna è una mossa pubblicitaria (vincente?) che ha attirato giocatori curiosi che vogliono sentirsi coinvolti in qualcosa. Un sasso che come le “onde del mare” genererà attenzione nella comunità di giocatori. Un modo insomma di farsi conoscere al prezzo di 1 dollaro.
E voi che ne pensate? Kickstarter, per il mondo dei giochi, può ancora assolvere la sua mission originaria, cioè permettere a chiunque di proporre un nuovo gioco e farsi conoscere? Assolve ancora per gli editori esordienti un trampolino di lancio?

Le immagini sono tratte dalla pagina della campagna Kickstarter.

RIFERIMENTI:

Sleep Tight, campagna kickstarter scaduta

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