Latte Throwdown. Ovvero: e i suoi "derivati"...

Di Nicola Patti

Io ho un problema. Spoiler: ne ho più di uno...
Dicevo. Io ho un problema. Adoro il latte. E il caffé. Separati e uniti. Adoro il cappuccino. E il latte macchiato. Latte macchiato freddo, caldo, tiepido. Il caffellatte. 
“Ma che problema è?”, vi chiederete voi, miei cari e attenti lettori. Il problema è l'effetto che queste dolcissime e amarissime e sublimi sostanze hanno sul mio organismo.


Ci tengo a specificare: non su tutto il mio organismo. Su una parte specifica del mio organismo. Per l'esattezza il mio intestino. Soffro di una noiosa gastrite cronica, che ha come giocoso effetto collaterale una spiritosa colite. In poche parole, le rarissime occasioni in cui mi concedo un soffice, aromatico cappuccino, già pregusto le aspre conseguenze. Prima un sapido gonfiore di stomaco, a seguire delle piccanti fitte al basso ventre e, come ironico dessert, una rapida e scattante corsa al bagno più vicino dove il destino mi presenta il salato conto, lasciandomi con l'amaro in bocca (e con un discreto bruciore al culo).

La bellissima board del gioco

Non sarà quindi complicato per voi, amati lettori, intuire quale interesse possa aver suscitato in me il Kickstarter di “Latte Throwdown”, gioco realizzato da Corey Keller per Analog Game Studios

La scatola di Latte Throwdown. Notare la raffinatezza grafica: hanno scelto per le specifiche gli stessi omini delle porte dei bagni...


Si tratta di un divertente “piazzamento dadi”, dove i giocatori si ritrovano a impersonare dei baristi intenti a realizzare estrosi “latte” decorati. Avete presente vero? Cuoricini, foglie, cigni, farfalle, dragoni “dipinti” con precisione certosina, letteralmente incisi nella schiuma.

I vari dischetti Latte e le loro combinazioni.

Lo scopo del gioco è di scegliere con attenzione e un pizzico di fortuna i dadi per formare le combinazioni richieste dalle carte di ciascun latte. Il primo giocatore che raccoglie tutti i dadi, anche non in ordine, si accaparra il latte corrispondente e i relativi punti. Grazie ad alcune carte speciali, che indicano le abilità specifiche di ciascun barista, si può andare a modificare il pool di dadi a disposizione. Ogni vero bartender ha sempre qualche chicco di caffè nella manica...

Chi fa più punti vince. 

Se mi va bene bene bene, è Bristol 6...

RIFERIMENTI:

Latte Throwdown campagna kickstarter


Mancano pochi giorni alla scadenza della campagna kickstarter. Personalmente un pensierino ce lo faccio. Prima però devo assicurami con certezza che alla fine della partita non rischio di correre gioiosamente in bagno.

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