Minigolf Designer. Ovvero: Carcassgolf
Di Nicola Patti
Per anni sono andato in vacanza a Follonica. Per lustri sarebbe più corretto dire. Con la mia famiglia prendevamo in affitto una casa per tutto il mese di luglio. Sempre la stessa, sempre nello stesso punto. Per me quella casa era perfetta: attraversavi la strada ed eri in spiaggia, scendevi le scale e trovavi da una parte un negozio di dischi e dall'altra un bazar pieno di giochi e amenità varie. Sul lato di fronte una gelateria, pochi negozi più avanti una libreria. Nella piazza, oltre l'ampio parcheggio gratuito, una sala giochi fornitissima. Subito dietro, si apriva la pineta. Nel mezzo alla pineta, il minigolf. Per me, era il Paradiso. Per tutto ciò che ho elencato in precedenza, ma anche e soprattutto per il minigolf.
Per anni sono andato in vacanza a Follonica. Per lustri sarebbe più corretto dire. Con la mia famiglia prendevamo in affitto una casa per tutto il mese di luglio. Sempre la stessa, sempre nello stesso punto. Per me quella casa era perfetta: attraversavi la strada ed eri in spiaggia, scendevi le scale e trovavi da una parte un negozio di dischi e dall'altra un bazar pieno di giochi e amenità varie. Sul lato di fronte una gelateria, pochi negozi più avanti una libreria. Nella piazza, oltre l'ampio parcheggio gratuito, una sala giochi fornitissima. Subito dietro, si apriva la pineta. Nel mezzo alla pineta, il minigolf. Per me, era il Paradiso. Per tutto ciò che ho elencato in precedenza, ma anche e soprattutto per il minigolf.
Ho sempre adorato passeggiare in mezzo ai percorsi, tra gli aghi dei pini marittimi, con il profumo di sottobosco, appoggiarmi ai lampioni a forma di fungo, ammirare il mulino a vento, la buca fatta a vulcano, il giro della morte. La mia preferita era la 8: affrontavi prima una salita parecchio ripida, con in cima una prima buca; se la pallina entrava con la giusta intensità, sbucava da sotto e si dirigeva verso la buca vera e propria, passando attraverso una strettoia. Serviva destrezza e intelligenza, non forza.
Posizionate sempre le tessere seguendo le classiche regole alla “Carcassonne” |
Ecco, capirete bene che sono un minigolf addicted: quindi non vi sorprenderà se sono stato immediatamente attratto da “Minigolf Designer”, gioco per 1-5 giocatori creato da Alban Nanty e Gul E Rana e pubblicato da Thematic Games. E com'è fatto un gioco sulla progettazione di campi da minigolf? Beh, come direbbe qualcuno di poco raccomandabile, il gioco è “come Carcassonne”.
Lo è, ma soprattutto non lo è. Sì è vero, ci sono delle tessere quadrate ed è altrettanto vero che devono essere utilizzate dai giocatori seguendo le regole classiche di posizionamento, però le somiglianze finiscono qui. Ci sono pure dei riferimenti a Kingdomino, come per esempio la selezione delle tessere che andrà a definire l'ordine di turno dei giocatori nel round successivo. E poi ci sono le richieste del pubblico da soddisfare: ci sarà il precisino che vorrà cimentarsi con determinati ostacoli, chi invece vorrà più piste dritte possibili e persino chi esigerà laghetti e cascatelle. Più clienti renderemo soddisfatti, più punti faremo.
Il gioco risulta veloce, intuitivo, divertente e adatto a tutte le età. Ha pure una modalità solitario, ma quello che mi chiedo io è: riuscirà a ricreare l'atmosfera tipica del campo da minigolf? Spoiler: No.
Gente, siamo sinceri, come il minigolf vero non c'è niente...
Gente, siamo sinceri, come il minigolf vero non c'è niente...
Eh no, come il minigolf di Follonica non c'è niente |
RIFERIMENTI:
Minigolf Designer campagna Kickstarter (kickstarter.com)
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